Golf sport borghese ed elitario, la Cina chiude 66 campi “illegali”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Aprile 2015 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
Golf sport borghese ed elitario, la Cina chiude 66 campi "illegali"

Golf

PECHINO – La Cina chiude 66 campi da golf “illegali”, confermando così l’ostilità nei confronti di uno sport che da tempo considerano elitario e borghese. Il provvedimento si inscrive nel contesto della dura battaglia ingaggiata da Pechino contro la vita lussuosa di molti alti funzionari dell’amministrazione cinese.

Questi campi da golf, come riporta Forbes, a cui manca la necessaria autorizzazione legale per operare, si trovano in diverse regioni del Paese, specialmente nella capitale, Pechino. Secondo Dan Washburn, autore del libro “Il gioco proibito: il golf e il sogno cinese”, alcuni alti funzionari continuano a praticare questo sport nel fine settimana ma sotto falso nome.

Il primo campo da golf in Cina è stato costruito solo 30 anni fa, poco dopo l’inizio delle riforme economiche e di apertura del Paese. Nel 2004, le autorità locali hanno introdotto una moratoria sulla costruzione dei campi da golf per una maggiore tutela dei terreni agricoli. Ma l’applicazione di questa misura ha lasciato a desiderare: nell’arco di un decennio, il numero di campi da golf si è triplicato.

Come racconta Giampaolo Visetti su Repubblica,

in Cina nessun nuovo campo potrà essere costruito e centinaia vedono lo spettro dello smantellamento. Un’impresa. Nel Guangdong ce ne sono 97, più che in Irlanda. Attorno a Pechino sono 70, il doppio che a Londra, mentre altri 51 hanno aperto solo nello Shandong. Un disastro anche per l’ambiente: per vedersi approvare il progetto di un campo standard, gli investitori privati dovevano promettere ai compagni dirigenti di occupare oltre 67 ettari, innaffiati da almeno 4 mila metri cubi d’acqua al giorno.

Il boom ha proceduto cosi a colpi di truffe: otto campi da golf su dieci figurano come centri sportivi, parchi attrezzati, o cinture verdi. Nel 2014 undicimila ettari di coltivazioni sono stati convertiti illegalmente in percorsi con le buche, assediati da ville con piscina e hotel a cinque stelle abusivi. Nello Yunnan una società privata ha occupato 450 ettari di terrazzamenti e al posto di té verde e monasteri tutelati dall’Unesco sono spuntati tre campi da golf e una pista per voli low cost. Dalla mazza alla mazzetta, con il pericolo che “lo sport degli yankee” inneschi l’implosione del regime. Meglio così alleggerire la pallina: resti pure bianca, ma torni al glorioso, più presentabile ping-pong.