Grande Torino, Sandro Mazzola: “Papà era speciale. A Superga vado sempre da solo e di nascosto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2020 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Grande Torino, Sandro Mazzola: "Papà era speciale. A Superga vado sempre da solo e di nascosto"

Grande Torino, Sandro Mazzola: “Papà era speciale. A Superga vado sempre da solo e di nascosto” (foto ANSA)

ROMA – Settantuno anni fa l’aereo che stava riportando a casa il Grande Torino di Valentino Mazzola si schiantò contro la basilica di Superga di Torino.

La squadra stava facendo ritorno da Lisbona dove la sera prima aveva giocato una partita di Coppa dei Campioni contro il Benfica.

Persero la vita 31 persone tra calciatori, membri dello staff, dell’equipaggio e giornalisti al seguito della squadra.

Sandro Mazzola, ex attaccante dell’Inter e della Nazionale, quel 4 maggio del 1949 perse il papà, Valentino, considerato ai tempi uno dei più grandi centravanti del calcio italiano.

Intervistato da Il Giornale, Sandro Mazzola, che all’epoca aveva 6 anni, racconta i suoi ricordi di quella triste giornata.

“Ho pochi ricordi, perché i miei parenti mi portarono subito via.

Ricordo che camminavo per strada con il mio pallone di ritorno dall’oratorio e la gente mi fissava in un modo strano rispetto al solito.

Non mi dissero subito cosa fosse successo, solo dopo qualche tempo mi resi conto”.

Sul ricordo di quella squadra che vinse 5 scudetti consecutivi, Mazzola racconta:

“Mio papà mi portava sempre al campo quando andava a fare l’allenamento, mi vestiva di granata e mi portava sempre con lui.

Ho dei bei ricordi, era un bravo papà.

Mi piaceva quando mi portava al mattino per negozi, io gli tenevo la mano perché avevo paura… vedevo tutta la gente che gli parlava, lo salutava, gli dava importanza.

Ancora non sapevo cosa volesse dire essere famoso.

Come calciatore era molto bravo, ho visto gol, colpi di classe e grandi stacchi di testa nonostante mio padre non fosse un gigante… in realtà andava su più in alto di tutti, questa cosa mi ha impressionato”.

Poi sulla celebrazione che ogni anno il Torino dedica a quella squadra, rendendo omaggio alle 31 vittime con un vero e proprio pellegrinaggio sulle colline di Superga, Mazzola rivela:

“Sono anni ormai che non vado il 4 maggio alla celebrazione ufficiale. Ci vado tutti gli anni e spesso di nascosto, mi faccio portare dai miei figli”. (fonte IL GIORNALE)