Hakan Sukur, da star della Turchia ad autista Uber negli Usa: ”Erdogan mi ha tolto tutto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2020 - 19:15 OLTRE 6 MESI FA
Hakan Sukur, da star della Turchia ad autista Uber negli Usa: ''Erdogan mi ha tolto tutto''

Hakan Sukur nella foto Ansa

ROMA – Bandiera della nazionale di calcio turca, dove detiene tuttora il record di reti segnate, un passato anche in Italia con Torino, Inter e Parma, con cui vinse la Coppa Italia, Hakan Sukur ora vive “in esilio” negli Stati Uniti dove è costretto a fare l’autista di Uber. Lo denuncia la stessa ex gloria del calcio in un’intervista alla tedesca Welt am Sonntag attribuendo la propria rovina alla sua opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, che gli sarebbe costata anche il congelamento di tutti i suoi beni nel suo paese di origine.

Dopo aver terminato la sua carriera da calciatore professionista a 37  anni, Hakan Sukur è entrato in politica e nel 2011 è stato eletto in parlamento nel partito di Erdogan. Le cose sono cambiate quando Erdogan ha deciso di interrompere i rapporti con il movimento di   Fetullah Gulen. Sukur era uno degli appartenenti a questo movimento. Dal momento della rottura, su Sukur, come su altri appartenenti al movimento, pende un mandato d’arresto.

Le dichiarazioni di Hakan Sukur sono riportate dalla Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Michela Cuppini: “Non mi è rimasto niente – ha spiegato al “Welt am Sonntag” -. Erdogan si è preso tutto ciò che era mio: il mio diritto alla libertà, quello di esprimermi e quello al lavoro. Il partito mi ha invitato a beneficiare della mia popolarità. Poi sono iniziate le ostilità – rivela -. Hanno lanciato pietre nella boutique di mia moglie, i miei figli sono stati molestati per strada, ho ricevuto minacce dopo ogni mia dichiarazione.

Quando me ne sono andato, hanno rinchiuso mio padre e tutto ciò che avevo è stato confiscato. È stato un momento molto difficile per la mia famiglia. Chiunque aveva a che fare con me aveva difficoltà finanziarie. Quando ho aderito all’AKP, la Turchia era un Paese conforme agli standard dell’Unione Europea, ma la politica di Erdogan ha portato alla rigidità ed è stata presa una direzione completamente diversa: un orientamento verso il Medio Oriente anziché verso l’Europa. 

Sukur è stato accusato di aver preso parte al colpo di stato del 2016 (fallito): “Colpo di stato del 2016? Quale sarebbe stato il mio ruolo? Fino a oggi nessuno è stato in grado di spiegarlo. Ho fatto solo cose legali nel mio Paese. Possono indicare quale crimine avrei commesso? No, sanno solo dire “traditore” e “terrorista”. Sono un nemico del governo, non dello Stato o della nazione turca. Adoro la mia bandiera e il nostro Paese”.

Sukur ha chiuso la sua intervista con un invito ad Erdogan: “Torna alla democrazia, alla giustizia e ai diritti umani. Interessati ai problemi della gente. Diventa il presidente di cui la Turchia ha bisogno” (fonti Ansa e La Gazzetta dello Sport).