Il Cagliari resta italiano: Massimo Cellino vende alla famiglia Giulini

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Giugno 2014 - 23:15| Aggiornato il 6 Giugno 2014 OLTRE 6 MESI FA
Il Cagliari resta italiano: Massimo Cellino vende alla famiglia Giulini

Massimo Cellino

CAGLIARI – Tramonta il sogno americano, il Cagliari resta italiano. Dopo 22 anni Massimo Cellino lascia il timone del club rossoblù alla Fluorsid di Tommaso Giulini, imprenditore ma anche uomo di calcio essendo stato anche nel cda dell’Inter. Da quanto si è appreso, Cellino avrebbe firmato con il gruppo Giulini un preliminare di accordo. Ma non ci sarebbero ostacoli per la firma conclusiva della vendita e i passi successivi sarebbero solo una formalità.

Una brusca inversione di rotta quella impressa da Cellino, che stanco di aspettare le “sirene” dagli States, ha scelto la via della continuità. E poco importa che molti tifosi abbiano fatto apertamente il tifo per la cordata Usa. Ancora una volta c’è stata una mossa a sorpresa da parte del patron. Non più tardi di una settimana fa, dopo l’incontro di Miami, sembrava fatta per il nuovo Cagliari versione Usa: conferme in coro (da parte di Cellino e del fondo americano), strette di mano, foto.

“Dio li benedica – disse dopo la stretta di mano con Luca Silvestrone – ora saranno loro a lottare con la burocrazia. Sono felicissimo, spero che facciano fare a loro ciò che non hanno fatto fare a me”.

Mancava solo la firma, si diceva. E ieri, dopo il via libera della commissione provinciale di vigilanza per il Sant’Elia a 16 mila posti, si aspettava solo la sigla del contratto. E invece la firma sarà un’altra. Pubblicate sulle pagine del quotidiano L’Unione Sarda, sono arrivate le dichiarazioni choc (soprattutto per i tifosi che sognavano un futuro a stelle e strisce) del presidente Massimo Cellino.

“Il fondo Usa? Cercatelo a ‘Chi l’ha visto?‘, io dopo l’accordo di Miami non ho più sentito nessuno e non ho visto soldi. Ho sempre pensato che Silvestrone (l’emissario del Fondo interessato a club e stadio, ndr) rappresentasse solo se stesso, il sindaco lo ha fatto entrare in Comune, i tifosi volevano che lo ricevessi e l’ho ricevuto. E invece soldi non ce ne sono, e neppure investitori”.

Eppure entrambe le parti sembrano davvero aver trovato l’intesa su tutto: vendita completa di squadra, centro sportivo e terreni di Elmas a un prezzo tra gli 80 e gli 85 milioni. Con la sede di viale La Playa agli americani, ma soltanto in affitto. Nelle ultime ore la brusca accelerazione a favore di Fluorsid e di Giulini, che ha lavorato in silenzio in sottotraccia e non si è mai dato per vinto.

Non molliamo, la trattativa va avanti” il post di Silvestrone su Facebook. Cellino però, sempre sull’Unione, aveva precisato: “Ora si vende il Cagliari a chi ha voglia di metterci la faccia. Bisogna fare presto, perché c’è una stagione da programmare e uno stadio da mettere a norma”.

E proprio la fretta, con la scadenza del 20 giugno per la comunicazione alla Lega dello stadio dove la squadra giocherà il prossimo campionato, ha consigliato Cellino. Lo stadio, la conditio sine qua non dell’offerta a stelle e strisce, forse è stato l’ago della bilancia. “Si giocherà di sicuro al Sant’Elia” ha detto nei giorni scorsi il sindaco Massimo Zedda. Forse non sarà il megastadio disegno dall’archistar Dan Meis.

E anche se l’offerta dell’azienda di Macchiareddu – secondo le cifre che filtrano – è nettamente inferiore a quella degli americani (45 contro oltre 80). Se non altro il Cagliari non va in mani straniere. La telenovela adesso sembra proprio finita.