Il ritorno di Tesser porta sei punti: Novara ora ci crede

Pubblicato il 20 Marzo 2012 - 01:14 OLTRE 6 MESI FA

NOVARA, 19 MAR – Due partite e due vittorie, tre gol fatti e zero subiti: il ritorno di Attilio Tesser sulla panchina del Novara (dopo un mese di 'interregno' di Emiliano Mondonico) sembra l' inizio di un'altra bella favola, dopo quella che ha visto gli azzurri vincere due campionati di fila e tornare in A dopo 55 anni.

''Ma non abbiamo ancora fatto nulla – cerca di frenare gli entusiasmi esagerati di questi giorni – E se non dovessimo vincere domenica contro il Lecce saremmo punto e a capo. In ogni caso il quart'ultimo posto e' ancora molto lontano''. Ma com'e' stata possibile questa rinascita? ''Non c'e' stata nessuna resurrezione – contesta Tesser – perche' semplicemente non eravamo mai morti. Fino alla pausa invernale, avevamo tenuto testa a chiunque. Avevamo giocato belle partite, come quella di domenica a Siena, gia' a Genova o in casa con Napoli e Roma. Eravamo stati puniti da episodi sfortunati, ma la squadra avrebbe meritato ben altri risultati. Sarebbe bastato qualche punto in piu' e anche il momento-no vissuto a gennaio sarebbe scivolato via senza problemi''.

''Ho la fortuna di avere giocare davvero in gamba, seri, corretti – aggiunge l'allenatore azzurro – che hanno recepito subito le poche parole che ho detto al momento del mio ritorno: e cioe' che qualsiasi cosa fosse successa, avevamo il dovere di non mollare mai, di provarci sempre. E se poi doveva andare male, pazienza: l'importante era uscire sempre a testa alta, avendo dato il massimo. E' la legge dello sport: se qualcuno e' piu' bravo di noi, e' giusto che vinca''. La solidita' del gruppo e' quello che ha sempre gratificato Tesser, a maggior ragione ora dopo il suo ritorno: ''E' la base sulla quale abbiamo costruito i due anni di vittorie e che anche in serie A e' determinante. Ho visto grandissima disponibilita' non solo dai miei 'vecchi', ma anche da parte dei nuovi. Voglio citare come esempio per tutti Caracciolo: e' un giocatore che ha fatto qualcosa di importante in carriera, eppure domenica a Siena si e' accomodato in panchina senza nessuna polemica e quando l'ho mandato in campo e' stato decisivo. E' questo spirito e questa disponibilita' che mi fa dire che non deluderemo i nostri tifosi e la nostra societa'. Comunque vada a finire''.