Inter, al via l’era Stramaccioni: prima prova con il Genoa

Pubblicato il 29 Marzo 2012 - 00:42 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Stramaccioni (LaPresse)

MILANO, 28 MAR – E’ cominciata ufficialmente la nuova era dell’Inter, con Andrea Stramaccioni in panchina. Ieri, saluti e cerimonie. Oggi si inizia a fare sul serio, con il secondo allenamento per il giovane tecnico romano.

Il lavoro di oggi e’ stato articolato in gruppo con il rientro di Lucio e Nagatomo. Palestra invece per Julio Cesar e Maicon e ancora in fase di recupero Sneijder. Occhi puntati sulla partita di domenica, sulla quale Stramaccioni non ha fornito alcuna indicazione tecnico-tattica.

Con la benedizione del presidente Massimo Moratti, che crede molto in lui, il nuovo allenatore nerazzurro affronta la sfida con determinazione e forse anche un pizzico di incoscienza. Molti gli interrogativi riguardo all’utilizzo di Cambiasso, finito in panchina con Ranieri, tra lacrime e disperazione. Si gira ancora pagina, con l’eco di alcune antiche polemiche, come quella con Gasperini, al quale Moratti ha addossato parte delle responsabilta’ della cattiva stagione nerazzurra. Il presidente si e’ tolto un sassolino dalla scarpa, ma e’ doveroso ricordare che lo stesso Gasperini non aveva perso l’occasione di accusare il club di non averlo sostenuto e supportato adeguatamente e di non aver risposto alle sue richieste riguardo all’acquisto di alcuni giocatori. Parole che avevano infastidito parecchio Moratti, il quale ha invece elogiato lo stile di Claudio Ranieri: la separazione consensuale e’ avvenuta senza strappi, in maniera indolore con grande fair play da entrambe le parti. La scelta e’ quindi ricaduta su Stramaccioni, 36 anni, vittorioso in Europa con la Primavera, incoraggiato da Sacchi e seguace di Spalletti. Allegro, frizzante, grintoso: sono le sue qualita’ e quelle che servono all’Inter per scuotersi e tornare a vincere per salvare almeno il salvabile. Il terzo posto e’ ancora lontano e forse e’ velleitario inseguirlo, ma si puo’ e si deve salvare la faccia. Non ha importanza l’eta’, spiega il tecnico, conta essere ”giovani dentro”.

Sul futuro dell’ex Primavera torna a parlare l’ad dell’Inter Ernesto Paolillo: ”Il presidente e’ stato molto chiaro, Stramaccioni non e’ un traghettatore. Noi ci auguriamo che inizi un nuovo giovane ciclo: nell’Inter occorre fare un cocktail dove la base e’ formata da alcuni anziani e 4-5 giovani”.

Ieri aveva fatto irruzione alla Pinetina l’enfant terrible del calcio internazionale, Mario Balotelli, il quale aveva interrotto la conferenza stampa di Stramaccioni per salutare tutti. Nostalgia di Milano? ”E’ venuto a ritirare una maglia – risponde Paolillo – quella che aveva lasciato sul campo in una famosa partita. Noi l’abbiamo messa via, l’abbiamo lavata e stirata e ieri e’ venuto a prendersela…”. Un pizzico di ironia per sdrammatizzare il brutto gesto di Balotelli quando getto’ la maglia dell’Inter a terra durante la partita di Champions con il Barcellona. Acqua passata. ”Balotelli – sono le parole di Paolillo – ormai e’ al Manchester City. Nel calcio ho imparato che non bisogna ‘mai dire mai’, pero’… Devo anche dire che non e’ la prima volta che viene nel ritiro di Appiano”.

Aspettando il Genoa, Paolillo annuncia il sostegno al Milan in Champions League: ”Abbiamo bisogno di punti. Devono vincere per noi, perche’ senno’, come dice Galliani, rischiamo di avere solo due squadre in Champions League tra due anni. Ovviamente, obbligato tifo Milan”.