Il commercialista di Signori: “Scommisi su Inter-Lecce, si parlava di combine”

Pubblicato il 7 Giugno 2011 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA – “Erano arrivate delle voci su una combine Inter-Lecce che poi non si sono rivelate vere”. Come riferisce l’Ansa, Manlio Bruni, commercialista di Beppe Signori, ha confermato davanti al gip Guido Salvini l’impianto accusatorio dell’inchiesta sul calcio scommesse, anche se, ha sottolineato lui stesso al termine dell’interrogatorio, “non c’era nessuna centrale di scommesse nel nostro studio”.

Il commercialista, che è agli arresti domiciliari, si è fermato a parlare con i giornalisti al termine dell’interrogatorio. In tre ore Bruni ha spiegato la sua versione al gip “confermando l’impianto accusatorio – ha detto il suo legale, Bruzzese – e fornendo particolari per chiarire la nostra posizione”.

“Non ho mai avuto rapporti con il calcio giocato – ha sottolineato Bruni – ci sono state date della dritte sbagliate su Inter-Lecce e noi abbiamo giocato. Ma non c’era nessun illecito su quella partita tanto è che abbiamo perso”.

Al gip, secondo quanto dice l’Ansa, Bruni avrebbe fatto il nome di Massimo Erodiani e Antonio Bellavista come i due che avrebbero fornito “la dritta” sulla partita, poi rivelatasi sbagliata.

In merito alle altre due partite che vengono contestate al commercialista, Atalanta-Piacenza e Benevento-Pisa (combinate secondo l’accusa), Bruni ha detto che su quegli incontri “noi non abbiamo giocato”.

Quanto a Beppe Signori, “è un mio amico e sono il suo commercialista – ha aggiunto – ma non abbiamo fatto scommesse insieme”. “Quello che voi chiamate clan dei bolognesi – ha concluso – ha giocato una sola partita e ha perso”.