Calciomercato. Cassano, l’ultima giravolta: lui all’Inter, Pazzini al Milan

Pubblicato il 20 Agosto 2012 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Cassano

ROMA – E’ fatto così, Antonio Cassano: dopo un po’ si stufa e cambia aria. Stavolta l’aria sarà la stessa, quella non esattamente di montagna di Milano, ma respirata dalla sponda opposta, all’Inter, finalmente, perché è incrociando i colori nerazzurri che Cassano è diventato Fantantonio. Lui è tifoso interista da sempre, quando undicenne giocava per la Pro Inter Bari, quando salì a Milano per uno sfortunato provino, quando a diciassette anni incantò San Siro con un gol da cineteca (controllo di tacco, slalom, tiro “bendato” come disse lui). E pazienza se negli ultimi due anni vestiva rossonero, vincendo uno scudetto, rischiando la pelle per un capriccio del cuore, riguadagnando in extremis l’azzurro in tempo per gli Europei. A Milano certi problemi non se ne fanno, Galliani e l’uomo degli acquisti di Moratti, Marco Branca, stanno definendo lo scambio di figurine più imprevisto dell’estate, nel calcio mercato più deprimente degli ultimi anni: Pazzini al Milan, Antonio all’Inter, conguaglio compreso fra i 7 e i 10 milioni a vantaggio di Moratti.

L’amico Pazzini, uno dei due ex gemelli del gol alla Sampdoria che per un attimo fecero ricordare Mancini e Vialli, quelli veri, non vede l’ora di traslocare da Appiano Gentile. All’Inter non l’hanno capito, 2,8 milioni l’anno per fare panchina: ha sbagliato soprattutto il timing, arrivando un minuto dopo il triplete, con la squadra sazia e orfana di Mourinho. Ora l’amico che gli offrì anche la maglia numero dieci pur di farlo arrivare a Genova, gli consente il passaggio a un Milan privo del centravantone, quello grosso, forte di testa e di rimanere in Italia. E di fare la Champions League. Cassano, dell’Europa che conta, può fare anche a meno. E’ l’ultimo contratto della sua carriera: al massimo spingerà per un allungamento di un anno sui due che gli restano a 3 milioni annui.

Che poi i due saranno in grado di incidere veramente sul destino delle squadre milanesi, questo è un altro paio di maniche. Come in nazionale, Cassano è presumibile garantirà qualcuna delle sue giocate anche in partite importanti, ma affidabile al 100%, non solo fisicamente, non lo sarà mai. Tanto è vero che Prandelli, che lo volle fortissimamente in Polonia e Ucraina anche a mezzo servizio, sembra averlo definitivamente accantonato: spifferi da radio spogliatoio rivelano che la pazienza per le teste calde ha un limite. Comunque, per Stramaccioni, il giovane tecnico che Fantantonio lo ha conosciuto quando allenava le giovanili della Roma, Cassano lo vorrebbe in campo già da domenica per l’esordio con il Pescara. L’intesa con Sneejder pare sia già a buon punto per questioni domiciliari, i due sono vicini di casa ed entrambi fumantini. All’ultimo giro, il destino che aveva sognato da piccolo si compie: chissà che non sia l’unica maglia che lo faccia diventare, quello che a dispetto dell’immenso talento non è mai stato. Un vero uomo-squadra.