L’Inter si aggancia al treno-scudetto. Lazio ko. Frena anche il Napoli

Pubblicato il 22 Gennaio 2012 - 22:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Inter si aggancia al treno scudetto. Nel posticipo di San Siro, grazie ai gol di Milito e Pazzini, la squadra di Claudio Ranieri trova una vittoria sofferta ma fondamentale per 2-1 contro la Lazio, la scavalca, e si mantiene a sei punti dalla vetta.

A partire meglio sono i biancocelesti che prima prendono un palo con Tommaso Rocchi e poco dopo passano con lo stesso centravanti bravo ad approfittare di un “buco” di Lucio. L’Inter non è brillante e soffre i biancocelesti. Prima dell’intervallo, però, ci pensa ancora Milito a rimettere in equilibrio il match.

Nel secondo tempo Ranieri lascia fuori Alvarez e mette in campo Sneijder e l’Inter, pur senza esagerare, è un’altra squadra. La Lazio soffre un po’ di più ma tiene il campo fino a quando Pazzini trova il tempo giusto su un lancio lungo di Lucio. Sul 2-1 Ranieri si copre stile anni ’60: fuori un centravanti (Milito), dentro un difensore (Faraoni). Ci sarebbe anche un rigore per la Lazio che l’arbitro, però, trasforma in punizione per l’Inter.

L’Inter, però, tiene fino alla fine. Quanto alla Lazio resta il rimpianto per le troppe assenze e per non aver spinto di più quando l’Inter era in difficoltà.

In testa, campione d’inverno, è la Juventus di Antonio Conte che vince d’autorità 2-0 a Bergamo. E’ vero: l’Atalanta non è più la squadra brillante di inizio stagione ma i bianconeri dominano tutti i 90 minuti. Oltre ai due gol, Lichsteiner e Giaccherini la Juve colpisce anche due legni e sfiora più volta la rete. Unico “neo”, ma per ora non incide, è che gli attaccanti continuano a segnare pochino. Vucinic ci è abituato, Matri è il migliore ma sabato ha sprecato troppo, Borriello è ancora da vedere davvero.

Il Milan, nel pomeriggio di domenica, soffre per un tempo contro il Novara poi ci pensa il solito uomo della provvidenza, Zlatan Ibrahimovic, oggi autore di due gol, quelli che aprono e chiudono lo 0-3 finale. In mezzo, e questa è la notizia della domenica milanista, segna anche Robinho. Quanto al Novara, oggi, davvero troppa la differenza con i campioni d’Italia anche se la squadra, almeno per un tempo, ha retto l’urto.

Anche l’Udinese va, soprattutto in casa. Con il Catania basta una partenza razzo con un gol di Armero per archiviare la sconfitta di Genova. In gol, per i friulani va subito Armero e poi raddoppia il solito, immancabile, Totò di Natale.  I siciliani provano a rientrare in partita, i friulani controllano. Alla fine, in pieno recupero, il Catania accorcia con un rigore trasformato da Lodi. E’ tardi, però, e la squadra di Guidolin blinda il suo terzo posto.

Dietro sale anche la Roma che sabato ha liquidato 5-1 un Cesena imbarazzante. Per Luis Enrique, nonostante tante assenze, arrivano soprattutto conferme. Innanzitutto Francesco Totti che dopo due gol su rigore ne fa due su azione e si lascia alle spalle Nordahl, nel numero di gol segnati (211) con la stessa squadra. Poi Lamela e la certezza ancora più importante: la squadra sembra aver assimilato quella che il suo tecnico chiama la “proposta” di gioco. Quanto al Cesena valgono le parole di Arrigoni: “Non ci siamo presentati, non posso commentare nulla”.

Non sale, invece, il Napoli che a Siena non va oltre il pari per 1-1 e si fa scavalcare proprio dalla Roma (che ha anche uno spezzone di partita da recuperare a Catania per provare ad allungare). Gli uomini di Mazzarri non riescono a trovare continuità e a Siena vanno per l’ennesima volta in stagione in svantaggio grazie al gol di Calaiò. Una pezza ce la mette Goran Pandev, uno di quelli che in questo momento sta meglio.

Una boccata d’ossigeno arriva anche per il Palermo che nella partita più divertente del pomeriggio supera per 5-3 un Genoa davvero troppo fragile in difesa. La partita era iniziata bene per i liguri subito e a lungo avanti grazie a Palacio. Poi, però, in una manciata di minuti il Palermo ne fa tre grazie a Budan, Silvestre e Mantovani. Nella ripresa aumentano i gol ma non la distanza. Per Bortolo Mutti è la prima vittoria da quando ha sostituito Devis Mangia.

Un gol in extremis, quello di David Di Michele, salva il Lecce nella gara interna con il Chievo. Finisce 2-2, punteggio che in teoria andrebbe meglio ai veronesi che ai salentini. Invece, a vedere la partita, è l’undici di Cosmi ad avere qualche motivo per sorridere. Innanzitutto, visto il ko del Novara, il Lecce abbandona l’ultimo posto, e poi c’è la capacità di rimontare il doppio svantaggio iniziale (il Chievo deve andare sul 2-0). Per la salvezza, però, ancora non basta.

Infine due 0-0. Brutto quello tra Bologna e Parma, in un derby della via Emilia dove ci provano un po’ solo i rossoblù, cui la vittoria sarebbe servita di più. Il Parma, invece, esce dal Dall’Ara con il punto che forse aveva programmato di ottenere. Partita modesta e senza gol anche a Cagliari, dove la Fiorentina senza Jovetic  e Amauri è spuntata e soffre, prima di accontentarsi di un punto che serve a poco ma che almeno non è una sconfitta. Per Delio Rossi, però, è davvero ancora troppo poco.