Italia boicotta Pallone d’Oro? Buffon e Conte non votano…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Gennaio 2016 - 07:55 OLTRE 6 MESI FA
Italia boicotta Pallone d'Oro? Buffon e Conte non votano...

Leo Messi carezza il suo quinto Pallone d’Oro

ZURIGO – L’Italia boicotta la votazione per il Pallone d’oro. Nell’urna delle votazioni per il più importante premio del mondo del calcio, vinto per la quinta volta da Leo Messi, mancano, infatti, le preferenze del commissario tecnico della Nazionale italiana, Antonio Conte, e del capitano azzurro e della Juventus, Gigi Buffon.

Il portiere bianconero, campione d’Italia e finalista in Champions League, non era stato inserito a sorpresa nella lista dei 59 candidati iniziali per la conquista del Pallone d’Oro. E per questo la Federazione italiana avrebbe optato per la clamorosa protesta. Tesi, questa, avallata dalla Gazzetta dello Sport che scrive:

E non sarebbe stata un’astensione frutto di qualche problema tecnico, come è successo in passato e forse anche in questa edizione (ci torneremo dopo). Conte e Buffon non hanno votato per protesta. O meglio, hanno seguito i dettami della Federcalcio, che ha scelto di non votare per protesta.

Possibile, quindi, che si tratti di una scelta “politica”. Ancora la Gazzetta dello Sport:

Al momento né Buffon né Conte hanno commentato, per cui non è dato sapere se fossero d’accordo con la scelta o l’abbiano subita. Non sono gli unici voti mancanti: ad un rapido esame, spiccano anche le assenze di Iker Casillas e Claudio Bravo, capitani di Spagna e Cile. Due portieri, il che ha fatto pensare subito a una sorta di solidarietà con Buffon. Sullo spagnolo però arrivano smentite: giornalisti vicini al numero 1 del Porto assicurano che Iker non abbia votato perché “ha ricevuto i moduli 24 ore prima della chiusura delle urne”. Motivi tecnici, dunque, mentre le ragioni del non-voto di Bravo non sono per ora conosciuti. Difficile però pensare a un boicottaggio cileno, tanto più che Sampaoli era candidato e presente fra i c.t.. L’unica protesta, quindi, potrebbe essere quella azzurra: un caso che farà ancora parlare, e che magari “pagheremo” anche nelle prossime edizioni.