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Italia da sogno nell’Atletica, doppia medaglia d’oro con Jacobs e Tamberi a Tokyo

di Enrico Pirondini |1 Agosto 2021 19:11

Italia da sogno nell'Atletica, doppia medaglia d'oro con Jacobs e Tamberi a Tokyo FOTO ANSA

Clamoroso a Tokyo: l’Italia dell’Atletica conquista due ori prestigiosi con Gimbo Tamberi (salto in alto) e con lampo Marcell Jacobs nei 100 metri. Vinti con un 9.80 da brividi che è il nuovo record italiano ed europeo. Gimbo ha fatto 2.37 come Bardhim, il super favorito. Jacobs ha fatto una cosa pazzesca, incredibile, assolutamente inattesa da tutti. Marcell invece ci ha creduto ed ha messo in fila l’americano Fred Kerley (9”84) e il canadese Andrede Grasse (9”89). Indimenticabile.

Italia, il sogno dell’Atletica alle Olimpiadi di Tokyo

Certo, c’era nell’aria una bella sensazione ma era solo un doppio sogno.  Ma per Tamberi, reduce da infortuni, si ipotizzava un podio ma non l’oro. Però quel 2.28 conquistato alla vigilia lasciava spazio ad una speranza di un certo spessore. Jacobs, nato in Texas ma cresciuto sul Garda, si sapeva delle sue potenzialità e del suo carattere tosto. Ma pensare che Tokyo lo consacrasse “uomo più veloce del mondo” non rientrava in nessun pronostico. Diceva: “Non sento le pressioni.  Le batoste del passato mi hanno fatto crescere”. Ma vincere la corona di Bolt era un traguardo irreale. Un assurdo. Oltretutto nessun italiano aveva mai raggiunto la finale degli uomini-jet. Se volevamo  dimenticare il buco di Rio, beh ci siamo riusciti. Con gli interessi.

L’impresa di Tamberi è di un livello tecnico straordinario

L’Italia dell’atletica  torna a vincere un titolo a cinque cerchi dopo 13 anni. Gimbo ha dato spettacolo. Non lo si vedeva così brillante da quella sfortunata notte di Montecarlo quella dell’infortunio (2016). Poi la magia della insperata resurrezione. E  In questo oro  lui, sotto sotto, ci ha sempre creduto. Ed ha avuto ragione.

L’Italia incassa questo meraviglioso spot ed entra nella storia con questi due ragazzi che ci riportano ai film di Berruti, Mennea, Sarà Simeoni. Troppo bello. Ma è tutto vero.

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