MILANO – Italia-Germania 1-1, stavolta una partita normale. Visto i precedenti, verrebbe da dire anonima.
L’epos stavolta non c’è stato, e non solo perchè era un’amichevole. Se a formare il pari sono due difensori e le emozioni latitano, quasi quasi non sembra la sfida infinita che Italia e Germania e’ sempre stata nella storia.
Se doveva essere un test di valutazione in vista del Mondiale, non esce promossa la nazionale azzurra ma neanche quella di Loew, che poteva dare il colpo del ko e invece è apparsa leggera in attacco, a prescindere dai tre pali colpiti.
Dall’altra parte, anche la squadra di Prandelli ha avuto le sue occasioni per vincere, ma nel complesso è apparsa ancora lontana dalla squadra brillante dell’Europeo e da tratti della Confederations.
Pirlo era ispirato, il resto della squadra no Discorso a parte per Balotelli: lontano dalla sua forma migliore, ma comunque tenace nel voler dare il massimo possibile al servizio della squadra Unico risultato, resta il tabù dei tedeschi che non vincono quando vedono le maglie azzurre oramai da 18 anni.
L’Italia si presenta quasi al completo. De Rossi resta in panchina per un dolore al piede ma il centrocampo a quattro dovrebbe essere fatto di certezze consolidate, da Pirlo e Thiago Motta. L’unico rammarico di Prandelli è dover rimandare l’esperimento Balotelli-Rossi, al fianco del primo c’è Osvaldo come l’ultima azzurra qui al Meazza, con la Danimarca un anno fa.
Dall’altra parte Loew, oltre a Gomez, Klose e Mertesacker infortunati, deve rinunciare a un febbricitante Ozil; ma non a un schieramento giovane e offensivo, poco meno di 23 anni di media nel reparto offensivo, Shcurrle-Kroos-Mueller più Goetze. Il capitano Lahm è spostato davanti alla difesa, in coppia con Kedhira, ma è il movimento dei quattro moschettieri a portare a spasso i centrocampisti azzurri. Eppure l’avvio sembra nelle mani dell’Italia. Subito un tiro di Balotelli, un pò testardo nel tentare la giocata solitaria, e una punizione di Pirlo alta sono il segnale che la circolazione di palla funziona.
Ma al primo affondo, su un doppio angolo, la Germania passa: Hummels di testa perfora la difesa italiana, non all’altezza della sua fama. Il vantaggio manda in confusione gli azzurri, Thiago Motta diventa un’anima in pena, Montolivo resta davanti solo come Osvaldo, delizioso nei tocchi quanto irritante nella concretezza.
La Germania sale, e dopo un nuovo pericolo da un altro difensore, Hoewedes, ancora di testa e ancora su angolo, è Khedira ad andar vicino al raddoppio; fortuna per Buffon che il palo sul gran destro da 35 metri ribatte il pallone sulla sua testa e poi fuori. Balotelli che perde un contrasto fisico con Jansen dice di un’Italia nervosa e in difficoltà, c’è Pirlo a rincuorarla con i suoi tocchi eleganti in ogni parte del campo.
Da un suo pallone nasce al 28′ la triangolazione vincente Abate-Bonucci-Abate, il primo azzurro del terzino è quello del’1-1. Si va avanti a strappi e ad errori, soprattutto azzurri. Un paio di Bonucci regalano prima a Schurrle una palla d’oro, sprecata per la battuta al volo sulla traversa, poi un contropiede pericoloso ai tedeschi. Dall’altra parte Balotelli comincia a ingaggiare il suo duello personale con la partita, a forza di sportellate con i difensori e di proteste. Giustificata quella del 39′, quando una vistosa trattenuta di maglia di Hummels gli impedisce di lanciarsi a rete e non trova il fischio di Benquerenca.
L’Italia riparte bene ad inizio ripresa, Pirlo su punizione sorprende tutti lanciando rasoterra in area Marchisio, il suo sinistro trova la gran parata di Neuer sul palo. Candreva per Osvaldo, primo cambio azzurro, carica Balotelli ancor più di responsabilità. Il centravanti è puntuale sul cross rasoterra di Criscito (11′) ma il contrasto con Hummel lo butta a terra mentre Montolivo spreca il pallone che si ritrova dai piedi. Loew capisce che è ora di cambiare, dentro Reuz e Ozil per Goetze e Schurrle. Ma al minuto 16 è di nuovo Balotelli:
palla rubata sulla tre quarti e corsa nella profondità, il passaggio a Ciscito ha il tempo giusto ma sulla chiusura del triangolo c’è la mano di Boateng che Benceruenga lascia correre per il vantaggio azzurro, mal sfruttato da Marchisio. Khedira si fa male da solo e Loew deve rinunciare alla sua diga, dall’altra parte Marchisio deve fermare con un fallo da ammonizione Mueller scappato pericolosamente in fuorigioco.
L’uscita di Pirlo al 37′ chiama l’ovazione del Meazza, che riconosce in lui l’unico sprazzo di classe di una serata per il resto più grigia che azzurra.
Lo è però anche per i tedeschi: Bonucci di testa sfiora l’autogol, e soprattutto allo scadere Hoewedes è fermato ancora dal palo, terzo della serata per i tedeschi. Davvero per loro l’azzurro e’ una piccola maledizione.
Italia (4-3-1-2): 1 Buffon, 7 Abate, 19 Bonucci, 15 Barzagli, 4 Criscito, 8 Marchisio, 21 Pirlo, 5 Thiago Motta, 18 Montolivo, 9 Balotelli, 10 Osvaldo (12 Sirigu, 27 Marchetti, 2 Maggio, 24 Ogbonna, 3 Pasqual, 13 Ranocchia, 16 De Rossi, 6 Candreva, 23 Diamanti, 14 Florenzi, 22 Giaccherini, 25 Parolo, 28 Poli, 26 Cerci, 11 Gilardino, 17 Insigne, 20 Rossi). All.: Prandelli.
Germania (4-2-3-1): 1 Neuer, 16 Lahm, 20 J. Boateng, 5 Hummels, 7 Jansen, 6 Khedira, 18 Kroos, 13 T. Mueller, 19 Goetze, 21 Reus, 14 Kruse. (12 Adler, 22 Weidenfeller, 4 Hoewedes, 3 Schmelzer, 23 Westermann, 15 L. Bender, 2 S. Bender, 10 Draxler, 24 Sam, 9 Schuerrle, 8 Ozil). All.: Loew.
Arbitro: Benquerenca (Portogallo).
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