Italia-Romania: il razzismo vince sul calcio

Pubblicato il 18 Novembre 2010 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA

Buu razzisti nei confronti di Mario Balotelli

Cesare Prandelli chiude il suo 2010 con un pareggio, 1-1 con la Romania.

E lascia Klagenfurt con una certezza: la nazionale disegnata per questo test difficilmente la riproporra’, ma se cosi’ dovra’ finire di sicuro non sara’ per la contestazione di 100 Ultra’ che urlano ‘no all’Italia multietnica’. L’argentino adottato da Lecce Ledesma e Mario Balotelli sono i bersagli di una serata di ordinario razzismo – triste ma vero – tanto che all’arbitro Innwaller non e’ passato in alcun modo per la mente di far chieder dall’altoparlante lo stop ai ‘buu’ contro l’azzurro di colore.

Invece gli steward dello stadio, dietro indicazione della polizia italiana, hanno lasciato passare solo una manciata di minuti, alla mezzora della ripresa, prima di far togliere quel lungo striscione che da voce alla xenofobia nostrana applicata al calcio. Prandelli l’ha gia’ detto: quei calciatori arrivati da lontano sono nuovi italiani, e non mi fermo a Ledesma. Peccato che le due squadre non abbiano consentito di distogliere lo sguardo, l’amichevole e’ stata poca cosa.

Un’Italia sbagliata da principio, ma solo tatticamente, contro una Romania giovane e molto piu’ dinamica. Statico invece l’atteso protagonista della serata, Balotelli. L’unica giocata riuscita a SuperMario per tutti i primi 45′ e’ il dribbling ai buuu razzisti.

Glieli indirizzano i pochi tifosi romeni, comunque piu’ numerosi e rumorosi dei temuti ultra’ Italia. E vanno prima a tutti gli azzurri al grido di ‘Romania Romania’ – scoria forse delle ripetute polemiche sull’asse Roma-Bucarest – poi dritti dritti all’attaccante ‘coloured’ a ogni tocco di palla. Dall’altra parte gli ultra’ arrivati dal Nord Italia cantano l’inno di Mameli, e poi giu’ un ‘non ci sono neri italiani’ e un altro ‘nell’Italia solo italiani’. Balotelli, a dire il vero, si innervosisce solo per uno scambio mal riuscito con Rossi, e la lucidita’ mancante non sembra figlia del clima. Semmai va a braccetto con la serata no della squadra. Prandelli disegna un’Italia a triangolo, davanti a Ledesma e’ il trio Aquilani Diamanti e Mauri a doversi alternare sulla trequarti. Davanti Balotelli e Rossi partono larghi da sinistra e da destra. Servirebbe poi la spinta di Santon e Balzaretti, ma i terzini sono bloccati. Gioca la Romania, con un ordinato 4-4-2 che allarga il gioco e un Marica che fa girare la testa. Bonucci tiene a lungo, fino al rimpallo del gol del numero 9. La partita e’ sotto ritmo, le due punte azzurre sono sperdute e a centrocampo solo Aquilani sembra avere qualche idea. Ledesma e’ poca cosa, regista davanti alla difesa.

Marica e Stancu fanno tanto movimento, all’8′ e’ pero’ pericoloso Florescu che costringe Viviano a bloccare a terra. Dieci minuti piu’ tardi la pezza sul cross di Marica la mette Ranocchia, e mentre si fa male un altro interista – Chivu – il numero 9 romeno diventa una specie di Messi nell’area azzurra al 22′, stoppato dal provvidenziale rinvio di Ledesma.

L’Italia non c’e’, velleitaria come la punizione e il tiro che Balotelli prova nei rari momenti azzurri (10′ e 26′). Il gol della Romania arriva ed e’ giusto, poco dopo la mezzora: Florescu scatenato a sinistra, Marica tira al volo e ribatte in rete il suo stesso rimpallo tra una difesa immobile. La reazione azzurra sta tutta in uno slalom e tiro in area di Balotelli, unico spunto di tutto il primo tempo. Ma Pantilimon para. Al rientro in campo, Prandelli ha gia’ abbandonato il triangolo. Gilardino per Rossi, De Rossi per Ledesma e soprattutto Pirlo per Diamanti, ora il disegno azzurro e’ um 4-2-3-1.

Ma rimane un ghirigoro. Al 3′ Gilardino va in gol ma e’ in fuorigioco, poi all’11’ il centravanti reclama per una cintura in area. Non basta ancora, e al quarto d’ora finisce la partita di Balotelli, tra i buu dei romeni e il tifo contro degli ultra’ italiani. Entra Quagliarella (e Cassani per Santon), e lo juventino prova ad accendere la serata con una rovesciata dal limite, ma e’ fuori. La Romania gioca in contropiede, al 16′ Decan semina il panico da destra e fortuna che il suo cross taglia tutta l’area senza trovare l’impatto giusto. Poi il nuovo entrato Tarase (25′) prova la botta da fuori su passaggio arretrato errato di Cassani, e un minuto dopo lo imita Aquilani sulla ribattuta della difesa romena, ma e’ un tiraccio largo. Poi, si rompe anche De Rossi: come per l’ex compagno romanista e’ contrattura all’inguine, alla mezzora esce e subentra Pazzini. Pochi minuti e arriva il pari di Quagliarella, di testa su angolo dopo che Pirlo aveva sfiorato il pari su punizione. C’e’ l’aiuto della deviazione di Marica. Non e’ finita, perche’ ora l’Italia prova davvero a vincerla. Cosi’ come gli ultra’ di estrema destra arrivati dal Nord Italia provano a prendersi il loro trofeo con quella scritta esplicita. Ma l’Italia del calcio oramai i colori del mondo li ha adottati, e non li cancellera’ per una serata cosi’.