Jenny Darone, moglie Insigne: “Non ho paura di vivere a Napoli”

di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 13 Novembre 2019 - 09:01 OLTRE 6 MESI FA
Jenny Darone moglie Insigne Non ho paura di vivere a Napoli

Jenny Darone, moglie di Lorenzo Insigne (foto Instagram)

NAPOLI – Caos a Napoli. I calciatori campani sono contestati ferocemente dai tifosi dopo la loro decisione di disertare il ritiro imposto dal club per i loro risultati negativi. Tutti i calciatori stanno vivendo ore difficili ma i più contestati sono Allan e Insigne, visti dai tifosi come i “capi” di questa rivolta contro la società. Allan ha subito un furto nella sua abitazione, e la moglie si è sfogata su Instagram, Insigne è stato insultato in tutti i modi allo stadio. Alcuni media hanno parlato di paura da parte delle moglie degli ammutinati che avrebbero deciso di lasciare le loro abitazioni per rifugiarsi altrove. 

La moglie di Insigne Jenny Darone, che non è una wags come le altre visto che a Napoli ci è nata e cresciuta, ha voluto smentire queste notizie attraverso delle   dichiarazioni rilasciate a Napolimagazine.com: “Voglio precisare che non ho paura di vivere nella mia città, come ho letto incredibilmente sul web. Sono napoletana e fiera di esserlo. Vado sempre a trovare i miei genitori. Nessun caso, dunque”.

Non solo Jenny Darone, ecco cosa aveva dichiarato Thais, moglie di Allan. 

“Credo che adesso si stia davvero esagerando e io non ne posso più, prima mio marito viene attaccato non per quello che fa in campo, ma per presunte accuse create ad arte da chi vuole distorcere la verità… e poi io vengo ogni giorno insultata sui social con parole dispettose.. questa settimana anche mentre faccio la spesa. Ieri sera si aggiunge questa paura enorme!

Gente che entra nascosta in casa nostra in pieno giorno, con me da sola a casa, poi mettendo caos sporcando tutto nella stanza dei bambini, la nostra intimità violata… Miei figli che piangevano terrorizzati! Da quando siamo arrivati a Napoli siamo stati accolti benissimo, ma ora la gente non puo usare notizie false per fare cosi a una famiglia con bambini, questo non è calcio questo non è tifo…”.