Juventus, Conte: “I fischi mi hanno fatto male ma reagiremo”

Pubblicato il 7 Marzo 2012 - 00:17 OLTRE 6 MESI FA

TORINO, 6 MAR – Perche' la Juventus dovrebbe deprimersi? La domanda, rivolta in senso retorico, e' di Antonio Conte, in realta' una risposta a chi gli fa notare che il Milan e' a tre punti e che la squadra ha collezionato l'ennesimo pareggio interno. Siamo alla vigilia di un match delicatissimo, il recupero con il Bologna, che potrebbe ancora significare moltissimo nella corsa scudetto.

Gli auspici non sono tra i piu' favorevoli, per tre questioni: i primi fischi di stagione (dopo la partita con il Chievo), la crisi di Vucinic e in generale delle punte, i due infortunati eccellenti, la coppia centrale difensiva Barzagli-Chiellini.

''Noi non guardiamo in casa d'altri – spiega il tecnico – Dobbiamo continuare a uscire dal campo con la maglia sudata, per non rimproverarci nulla, come abbiamo fatto fino a oggi. Vogliamo continuare a stupire, come e' successo finora. Siamo tornati competitivi, rispettati, temuti. Vogliamo continuare a dare il massimo e poi alla fine vedremo dove saremo arrivati. Certo, spero che qualcuno faccia gol, ma non avendo un attaccante che si stacca nettamente sugli altri devo scegliere di volta in volta chi mi trasmette di piu'. Barzagli-Chiellini sono elementi di assoluto valore, ma cogliamo queste assenze come una opportunita' dando tutti di piu' in una situazione di emergenza. Vucinic? E' il piu' talentuoso, me lo tengo ben stretto, perche' puo' inventare in qualsiasi momento la giocata decisiva. Ho grande fiducia in lui e sono convinto che sapra' essere ancora determinante. Non possiamo permetterci di rinunciare a uno come lui''. Ma cio' che non va proprio giu' al tecnico, sono i fischi del finale della scorsa partita: ''Non li ho sentiti, mi hanno riferito. Mi hanno fatto molto male. Penso che siano il frutto della delusione per la mancata vittoria. Mi auguro che i tifosi siano sempre di grande supporto alla squadra. Se qualcuno ha messo la testa sotto la sabbia, gliela tiro fuori afferrandolo per i capelli'', allusione, quest'ultima, ai tifosi che eventualmente si siano abituati troppo bene.

A Bologna pero' riaffiorano i limiti dell'organico bianconero, perche', come dice lo stesso Conte, ''abbiamo sei difensori in rosa e due sono infortunati'': sicuramente troppo pochi per un campionato di vertice, tanto e' vero che la squadra andra' a giocarsi una grossa fetta di scudetto con un Primavera in panchina. Scontata dunque la linea difensiva a quattro, torna Vidal a centrocampo e Pepe nel tridente. Due ballottaggi in attacco, Quagliarella-Vucinic e Borriello-Matri. Elia torna in panchina: ''E' cresciuto in questi mesi – assicura Conte – E' una freccia nel nostro arco''. Sul calo di Marchisio, taglia corto: ''Succede a tutti, in una stagione. Soprattutto a chi tira la carretta. Ma forse aveva abituato troppo bene facendo gol: se non lo fa, il suo voto in pagella scende e non e' giusto''.