Juventus, Andrea Agnelli: “Scudetto 2006? Temo si decida di non decidere”

Pubblicato il 6 Luglio 2011 - 19:27 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Agnelli (Foto LaPresse)

TORINO – Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, durante la presentazione delle nuove maglie dei bianconeri, per l’occasione nel nuovo stadio, non a perso occasione per fare il punto sullo scudetto della discordia, quello del 2006, assegnato all’Inter dopo calciopoli.

“Abbiamo gli strumenti per muoverci anche fuori della giustizia sportiva, per ora aspettiamo – ha detto Agnelli – Il nostro esposto si base sulla parità di trattameto. Il nostro timore è che si decida di non decidere. Decidere di non decidere sarebbe deleterio in questo che è uno dei momenti più bassi del calcio italiano”.

Andrea Agnelli ha anche riassunto le fasi della vicenda ricordando che “gli organi possono intervenire se vi sono comportamenti poco limpidi”, frase dell’allora commissario straordinario Guido Rossi. Nella relazione del procuratore Palazzi, spiega ancora Agnelli, si parla di “fitta rete di rapporti stabili e protratti nel tempo per l’assegnazione degli arbitri. Vorrei ricordare che la Juve ha fatto la storia del calcio, dando 27 dei 44 calciatori che hanno giocato e vinto le quattro Coppa del mondo. Meritiamo rispetto”.

Poi il punto sul mercato della Juventus. “Non vogliamo partecipare ad aste”. Il riferimento è in particolare ai nomi di Aguero e Giuseppe Rossi. “Abbiamo acquistato Pirlo che è uno dei migliori centrocampisti al mondo e già con lui facciamo un grosso salto di qualità. Per quel che riguarda i prossimi acquisti, Marotta sta cercando giocatori di grandi qualità, ma noi non vogliamo partecipare ad aste, vogliamo acquistare i giocatori al giusto prezzo e con la giusta retribuzione”.

Agnelli poi ha aggiunto: “Ci saranno altre operazioni in entrata e in uscita, c’è ancora un mese e 20 giorni di tempo, operiamo quotidianamente. Si parla solo di due giocatori, ma a noi piacciono anche Higuain, Sanchez e altri ancora, ma le condizioni devono essere le nostre. Rivincere sul campo significa chiudere il cerchio. E questo stadio ci darà un grosso vantaggio in termini economici e di ambiente”.