Juventus-Real 2 a 1: spirito da grande. Il trequartista Rodriguez: “Al Bernabeu li uccidiamo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2015 - 09:58 OLTRE 6 MESI FA
Juventus-Real 2 a 1: spirito da grande. J. Rodriguez: "Al Bernabeu li uccidiamo"

Juventus-Real 2 a 1: spirito da grande. J. Rodriguez: “Al Bernabeu li uccidiamo”

ROMA – Juventus-Real 2 a 1: spirito da grande. J. Rodriguez: “Al Bernabeu li uccidiamo”. Una prova della maturità della Juventus contro i galacticos più presunti che Real: dopo il 2 a 1 messo in cassaforte da Tevez su rigore all’inizio del secondo tempo, i bianconeri hanno rischiato di fare il terzo molto più che il Madrid di arrivare al pareggio.

Per questo fra una settimana al Bernabeu Allegri potrà davvero giocarsela fino in fondo per accedere alla finale: la sua squadra ha già lo spirito da grande, la sua modernità (forza, palleggio e contropiede) non sfigura contro una parata di magnifiche individualità. Morata segna il più atteso dei gol dell’ex e diventa grande proprio con chi lo ha mandato altrove a crescere.

La superstar Cristiano Ronaldo non si è visto, tranne quando ha spinto a u metro dalla porta vuota l’assist per il pareggio di un più motivato e presente James Rodriguez. Il colombiano ha voglia di rivincita ma tradisce un bel po’ di paura per questa Juve: “La nostra mente è già proiettata a mercoledì prossimo. Loro staranno sempre dietro, dobbiamo avere fede. Entriamo in campo e dobbiamo ucciderli”.

Niente meno. Paura o timore reverenziale che, al contrario, se c’era, è stata ben nascosta da una partita tutta coraggio e intelligenza anche dagli juventini meno attrezzati: come Sturaro, la mossa a sorpresa di Allegri, un debuttante sul palcoscenico Champions che non s’è fatto problemi a sprintare, recuperare, battere in porta impegnando Casillas. La finale di Berlino non è più un miraggio. Mario Sconcerti sul Corriere della Sera invita a confidare nella modernità luccicante della Juventus, scopertasi all’altezza dei grandi all’esame più importante.

La Juve italiana di Allegri, velocità e pressing, gioco di prima finché resiste, è un’anomalia europea. Ma prende in contropiede non solo il gioco, anche un’ ideologia. Servono gli spazi per il calcio e il Real ne crea pochi, la Juve di più. Potrà forse avere a Madrid le prodezze di qualcuno e sarà un’altra storia. Ma la Juve ha vinto ieri giocando a calcio, coprendo il campo, diventando spesso pericolosa ed evitando agli altri di esserlo. Questa è modernità. La nostra ennesima dimostrazione di saper cucire il tempo nonostante tutto. (Mario Sconcerti, Corriere della Sera).