Consumatori: “Juventus va penalizzata di 3 punti perché…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2016 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA
Consumatori: "Juventus va penalizzata di 3 punti perché..."

Consumatori: “Juventus va penalizzata di 3 punti perché…”

ROMA – Il presidente del Movimento Noi Consumatori, l’avvocato Angelo Pisani, famoso per aver difeso Diego Armando Maradona e la famiglia di Ciro Esposito, è pronto a far partire un esposto avente come contenuto la richiesta di 3 punti di penalizzazione per la Juventus.
 Tutto ruota intorno al termine clausola compromissoria. La Juventus, che aveva fatto ricorso al TAR del Lazio per ottenere un risarcimento in seguito alla retrocessione in Serie B post Calciopoli, avrebbe violato questo particolare aspetto, contenuto nell’art. 30 del regolamento della FIGC.

L’avvocato Angelo Pisani è intervenuto in esclusiva ai microfoni di sportface.it per fare chiarezza su questo esposto: 
“La clausola compromissoria è l’impegno, che tutti assumono con la Federazione al momento dell’iscrizione ai campionati, di non andare più avanti rispetto a quelli che sono i gradi della giustizia sportiva. Società e tesserati, quindi, non possono rivolgersi alla giustizia ordinaria quando la giustizia sportiva si è già pronunciata”.
Nel caso della Juventus, la motivazione del TAR che aveva portato a respingere il ricorso era stata proprio quella dell’impossibilità di pronunciarsi, in seguito alla decisione del collegio arbitrale. “Ci sarebbe una legge del 2003 – continua Pisani – che consente, in alcuni casi, il ricorso alla giustizia ordinaria. Ma non quando c’è stata già una decisione da parte del giudice sportivo e questo vale, secondo la nostra interpretazione, anche per quanto riguarda i ricorsi di natura economica”.

La richiesta, dunque, è di quelle che faranno discutere: “La penalità, in questi casi, deve essere decisa dalla Federazione. Noi abbiamo chiesto 3 punti di penalizzazione in classifica. Se ciò non avvenisse, ci troveremmo in una situazione paradossale: tutti potrebbero rivolgersi alla giustizia ordinaria, anche per un rigore non concesso”.