Serie A, la Juve fa dodici: 4-2 alla Sampdoria. Roma schianta Livorno 3-0

di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 18 Gennaio 2014 - 23:39 OLTRE 6 MESI FA
Formazioni Serie A: Juventus-Sampdoria e Roma-Livorno (anticipi del sabato) Antonio Conte nella foto LaPresse

Formazioni Serie A: Juventus-Sampdoria e Roma-Livorno (anticipi del sabato)
Antonio Conte nella foto LaPresse

ROMA – Anticipi del 20° turno di  Serie A

Resta immutato lo scarto di punti in vetta alla classifica del campionato: Juventus e Roma vincono le loro partite ed i bianconeri mantengono il +8 sui giallorossi.

Dodicesima vittoria consecutiva per la squadra di Antonio Conte.

JUVENTUS-SAMPDORIA 4-2, gol: Vidal 17′ e 41′, Llorente 24′, autogol di Barzagli 38′, Gabbiadini 70′ e Paul Pogba 78′
La Juve sfata anche il tabù Sampdoria. I campioni d’Italia battono con uno spettacolare 4-2 i blucerchiati, l’unica squadra capace di battere nello scorso campionato sia all’andata che al ritorno i bianconeri, allungando a 12 la striscia di vittorie consecutive in Serie A e ristabilendo gli 8 punti di vantaggio sulla Roma, che nel pomeriggio aveva battuto il Livorno e si era avvicinata.

Come con il Cagliari, il risultato non deve però ingannare. Dopo un primo tempo in cui i padroni di casa sono stati  padroni del campo, nella ripresa i liguri, sotto 3-1, sono andati vicinissimi a un’incredibile rimonta, vanificata solo da una stupenda rete di Pogba, sempre più leader di questa squadra. Conte non si fida della Samp e attua il turnover solo a centrocampo, dove Marchisio fa rifiatare Pirlo.

All’ultimo Ogbonna prende il posto di Bonucci in mezzo alla difesa per un problema muscolare. Davanti fiducia ancora una volta alla coppia Tevez-Llorente. Dall’altra parte, Mihajlovic  aveva annunciato una Sampdoria all’assalto e mantiene le promesse. Obiang e Palombo fanno da cerniera alla difesa, con Gabbiadini e Wsolek esterni alti e Eder unico riferimento offensivo dietro a  Bjarnason.

L’atteggiamento con cui scendono in  campo i padroni di casa è quello di chi vuol fare subito propria la partita. Già al 2′ Llorente controlla bene e serve Asamoah, che crossa di prima intenzione troppo debolmente per sorprendere il portiere. La capolista mette subito nell’angolo i blucerchiati.

Chiellini ci prova due volte da dentro l’area al 12′, dopo uno splendido controllo di Pogba sulla linea di fondo, ma viene murato per due volte involontariamente da Llorente. Al 14′ entra in partita anche Tevez, che servito in area da Llorente calcia alto di poco da posizione decentrata. I bianconeri continuano a premere sull’acceleratore e al 18′ passano in vantaggio con Vidal, che con un tocco d’esterno batte in uscita Da Costa dopo l’illuminante palla filtrante di Pogba.

Gli ospiti escono dal guscio e un minuto dopo spaventano i padroni di casa con un tiro a scendere di Gabbiadini, che termina non lontano dallo specchio dalla porta. Al 22′ sugli sviluppi di un corner Gastaldello salta più in alto di tutti ma non trova lo specchio della porta. Dall’altra parte la squadra di Conte si rivela letale e raddoppia al 24′ con Llorente, che di testa su calcio d’angolo incorna con la forza necessaria rendendo vano l’intervento del portiere.

Gli ospiti nonostante lo svantaggio non rinunciano ad attaccare e al 28′ sfiorano il 2-1 con Mustafi, il cui rasoterra viene intercettato di piede da Buffon, al primo intervento della serata.

Quando affonda la capolista fa male: al 30′ Vidal crossa all’indietro per Tevez, sul quale è provvidenziale Da Costa a togliere dall’angolino basso la palla calciata a botta sicura dall’argentino. La partita si riaccende al 38′ quando sul cross teso di Gabbiadini uno sfortunato intervento di Barzagli mette fuori causa Buffon, ma la Juventus ripristina subito le distanze su calcio di rigore di Vidal, spinto in area da Regini dopo una palla conquistata sulla tre quarti da Marchisio.

Nella ripresa i bianconeri cercano di  addormentare la partita, ma la Sampdoria non ci sta e al 14′ solo un grande intervento di Buffon nega il gol a De Silvestri, che aveva anticipato la difesa dei campioni d’Italia, un po’ troppo disattenta sulle palle inattive. La Juventus manca il colpo del ko al 17′:

Llorente viene lanciato davanti al portiere da Vidal, ma l’attaccante spagnolo sbaglia tutto e il suo destro finisce di qualche metro a lato. Non sbaglia invece dalla parte opposta un ispiratissimo Manolo Gabbiadini, che dopo l’ennesimo miracolo di Buffon sugli sviluppi di un corner sul colpo di testa di Palombo, è libero di segnare il più facile dei gol con un tapin da due passi a porta sguarnita.

I blucerchiati ci credono e aumentano il peso offensivo della squadra con l’inserimento di Sansone. I padroni di casa tornano a far paura a Da Costa con una sventola di Pogba al 26′ che finisce di poco a lato, ma va ancor più vicino alla rete Gabbiadini, che al 28′ con uno dei suoi tiri a scendere convergendo dalla destra colpisce in pieno la traversa, sfiorando un clamoroso 3-3.

E’ un’altra perla balistica da fuori area a chiudere invece definitivamente la partita: un tiro a giro di Paul Pogba al 33′ finisce dritto all’incrocio e spegne le velleità di rimonta dei blucerchiati, che comunque possono dire di aver fatto soffrire la capolista per gran parte della partita.

formazioni ufficiali 

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Ogbonna, Chiellini; Marchisio, Lichtsyeiner, Vidal, Pogba, Asamoah; Llorente, Tevez. A disposizione: Storari, Rubinho, Caceres, Bonucci, Peluso, Isla, Padoin, Pirlo, Pepe, Giovinco, Vucinic, Quagliarella.

Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini; Palombo, Obiang; Gabbiadini, Bjarnason, Wszolek; Eder A disp.: Fiorillo, Tozzo, Costa, Berardi, Rodriguez, Salamon, Fornasier, Renan, Gavazzi, Pozzi, Sansone. All.: Mihajlovic

ROMA-LIVORNO 3-0, gol: Mattia Destro 7′, Kevin Strootman 36′ e Ljajic 78′ .

La Roma riparte a vele spiegate al giro di boa del campionato, battendo con facilità un Livorno quasi inerme nonostante il turnover sulla panchina. Se alla prima di campionato la vittoria giallorossa sul campo dei toscani era stata salutata come un evento, dopo un’annata nera, il 3-0 di stasera è stato inevitabile conseguenza dell’enorme differenza di valori in campo.

La partita non si è trasformata in una goleada già nel primo tempo solo per i numerosi errori di mira degli attaccanti, quasi clamorosi quelli di Gervinho, e per la bravura del n.1 amaranto Bardi, ma ha confermato, dopo il poker rifilato al Genoa, che la squadra di Garcia ha qualità e abbondanza da poter proseguire la sua stagione di vertice. Martedì arrivera’ all’Olimpico la Juventus per l’andata dei quarti di Coppa Italia e la Roma sembra pronta a prendersi la rivincita della sconfitta del 5 gennaio.

Garcia aveva negato di voler fare calcoli in vista della sfida, ma la gara con i toscani anche a lui deve essere sembrata troppo scontata per non lasciare a riposo pezzi preziosi come Totti o Maicon. Florenzi e Nainngolan, partiti dalla panchina, sono entrati nella ripresa al posto di Gervinho, che ha sbagliato lo sbagliabile sotto porta, e Pjanic, al contrario sempre efficace.

Lasciato ancora fuori Burdisso, che difficilmente ritroverà posto in squadra dopo aver espresso la volontà di andarsene – e per la difesa è in arrivo intanto Bastos – il tecnico francese ha messo dentro Torosidis al posto di Maicon e schierato in mezzo il trio Pjanic, De Rossi, Strootman, col tridente d’attacco composto da Gervinho, Liajic e Destro.

Il 3-5-2 con cui ha risposto Attilio Perotti non ha potuto quasi nulla, con un Livorno ammassato nella propria metà campo ma ciononostante puntualmente perforato ad ogni serio affondo. Unico a opporsi, in pratica, e’ stato il portiere Bardi, che ha evitato almeno quattro reti a Destro, Gervinho, Pjanic e Liajic. Con la difesa inattiva, essendo quasi nulle le puntate offensive degli ospiti (zero i tiri a referto), il centrocampo romanista ha giostrato la palla con la sapienza Pjanic e De Rossi e la letale foga di Strootman, lanciando di volta in volta gli attaccanti tra le maglie, strette ma tutt’altro che impenetrabili, del Livorno.

Al 6′ la Roma è andata già in gol: Liajic ha pescato Gervinho in area tutto solo, l’ivoriano ha “ciccato” ma dietro di lui Destro e’ stato pronto a segnare porta vuota. Il gol ha chiuso in sostanza la gara, dato che il Livorno non ha cambiato atteggiamento di una virgola, ma tra un errore di mira e l’altro si è dovuta attendere mezz’ora per il raddoppio, con Strootman, ottimo anche stasera, abile e potente a mettere in rete una corta respinta di un difensore su tiro di Destro.

Annullato al 45′ un gol a Destro per fuorigioco di Castan, poco o nulla è avvenuto nella ripresa, a parte le sostituzioni,il gol di Liajic con un bel tiro dal limite e, nel finale, l’ingresso di Totti per l’ovazione della curva al suo capitano. Poca fatica, tre punti facili per la Roma.

L’ideale per arrivare con lo spirito e il fisico giusti martedì, quando di sicuro si vedrà un’altra partita. Il Livorno, alla ottava sconfitta nelle ultime nove gare, non poteva sperare di riprendere la via della salvezza dall’Olimpico, ma a quanto mostrato in campo la strada appare tutta in salita.

ROMA: De Sanctis; Torosidis, Castan, Benatia, Dodò; Strootman, De Rossi, Pjanic; Gervinho, Destro, Ljajic. (A disp. Lobont, Skorupski, Burdisso, Jedvaj, Maicon, Taddei, Marquinho, Nainggolan, Ricci, Florenzi, Borriello, Totti). All. Garcia.

LIVORNO: Bardi; Piccini, Ceccherini, Rinaudo, Valentini, Mbaye; Benassi, Biagianti, Duncan; Greco; Paulinho. (A disp. Anania, Aldegani, Emerson, Tiritiello, Coda, Gemiti, Lambrughi, Belingheri, Luci, Mosquera, Borja, Emeghara). All. Perotti.