Serie A: pareggiano Juve (2-2 a Verona) e Roma (0-0 nel derby). Vince l’Inter

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2014 - 23:03 OLTRE 6 MESI FA
Formazioni Serie A: Lazio-Roma, Inter-Sassuolo, Verona-Juventus e Livorno-Genoa Totti e Ledesma nella foto LaPresse

Formazioni Serie A: Lazio-Roma, Inter-Sassuolo, Verona-Juventus e Livorno-Genoa
Totti e Ledesma nella foto LaPresse

ROMA – Serie Aresta tutto uguale in vetta alla classifica del campionato. Juventus e Roma pareggiano ed i bianconeri restano così a +9 sui giallorossi.

Dominio territoriale della Roma nel derby della Capitale ma la Lazio è riuscita a mantenere lo 0-0 grazie a dei grandi interventi del portiere Berisha.

La Juve è crollata nel secondo tempo a Verona.

Dopo un primo tempo convincente, chiuso sul punteggio di 2-0 grazie ad una doppietta di Tevez, nella ripresa è uscita fuori la squadra di casa che è arrivata al 2-2 finale grazie ai centri di Toni e Juan Taleb.

Sognava lo sgambetto alla Roma Edy Reja ma il pareggio era il risultato a cui puntava ed è stato accontentato. Il derby della Capitale finisce 0-0, Reja mantiene la sua imbattibilità da quando è tornato sulla panchina biancoceleste (unico ko, quello con il Napoli in coppa Italia).

La Roma non approfitta del mezzo passo falso della Juventus che torna da Verona con un pareggio, ma se è un’occasione mancata come dice Garcia o una giornata comunque positiva è difficile stabilirlo con certezza. Stando al boato con il quale la Curva Sud ha accolto il pari del Verona alla fine, delle due la seconda: il distacco tra bianconeri e giallorossi resta invariato, 9 punti, e tiene il Napoli a distanza di sicurezza (+4), in attesa del recupero della gara contro il Parma, sospesa sette giorni fa per impraticabilità di campo.

Il derby, si sa, è una partita a se stante, quello di questo pomeriggio all’Olimpico non finirà negli annali del calcio: la Lazio ha pensato soprattutto a non subire, la Roma si è resa più pericolosa nell’arco dei 90 minuti, ha cercato il guizzo vincente ma non è riuscita a mettere a segno il colpo del ko.

L’unico vero sussulto, lo ‘regala’ Gervinho al 24′ del primo tempo quando va in gol ma la rete viene annullata per un fuorigioco, millimetrico,prontamente segnalato dall’assistente di Orsato, Cariolato. Dopo la ‘bacchettata’ della vigilia a Reja sul ruolo degli allenatori che sono anche educatori, Garcia conferma la squadra che aveva iniziato la sfida con il Parma rilanciando dal 1′ Pjanic, Florenzi e Totti.

Sul fronte opposto Reja schiera il tridente offensivo Candreva-Klose-Keita ma torna alla difesa a quattro rilanciando Konko, mentre a centrocampo Gonzalez prende il posto dello squalificato Biglia. La gara è equilibrata, i biancocelesti sono tatticamente più ordinati mentre la Roma è più incisiva e va vicina al vantaggio almeno in tre occasioni nella prima frazione di gioco.

Al quarto d’ora Florenzi servito da Maicon ha una buona occasione ma il suo tiro al volo è alto. Al 24′ c’è il gol annullato a Gervinho, poi alla mezzora ci prova Totti, al volo da 20 metri ma senza successo. La Lazio piuù che ad attaccare pensa a frenare la Roma. Al 36′ Gonzalez prova a sorprendere De Sanctis dalla distanza ma la conclusione è di poco alta. Di spettacolo all’Olimpico se ne vede poco, da una parte e dall’altra. In compenso si vedono tanti errori da una parte e dall’altra, palle perse e approssimazione.

La ripresa si apre nel segno della Roma e del ritorno in campo di Stefano Mauri, otto mesi dopo l’ultima partita giocata, la finale di coppa Italia dello scorso anno e la squalifica per il calcioscommesse. I giallorossi partono all’arrembaggio e si rende pericolosa con Pjanic (9′) e con Totti dalla distanza.

La Roma spinge, la Lazio cerca di limitare i danni. Garcia vuole i tre punti e nel finale schiera contemporaneamente Occasione sprecata dalla Roma che nel derby con la Lazio non va oltre lo 0-0 e non approfitta del pareggio in extremis del Verona con la Juventus, mantenendo inalterata la distanza in classifica tra le due compagini. La Roma di Garcia ci prova fino alla fine a sbancare l’Olimpico ma la difesa accorta alzata da Reja regge l’urto dell’attacco giallorosso, nel finale, in campo con Destro, Ljajic, Gervinho e Bastos, con il brasiliano che fa tremare la porta di Berisha in due occasioni (40′ e 41′).

La l pericolosa con un lancio di Mauri in area per Klose, anticipato in uscita coi pugni da De Sanctis. Finisce 0-0, dalla Sud si leva un boato, è quello per il pareggio tra Verona e Juventus ma resta il rammarico per un’occasione persa. Ora per la Roma è già tempo di coppa Italia, con la semifinale di ritorno mercoledì a Napoli.

All’ultimo respiro. Il Verona riacciuffa la Juventus in pieno recupero e incassa un pari quasi impensabile dopo il primo tempo, concluso con i bianconeri meritatamente in vantaggio per 2-0. L’eterno Toni e il nuovo entrato Juanito Gomez rispondono alla doppietta di Tevez. Alla squadra di Conte non basta un primo tempo praticamente dominato: i gialloblù disputano una coraggiosa ripresa e riescono nell’impresa di fermate la capolista. Per la Juventus, la buona notizia arriva dal pari, a reti inviolate, della Roma nel derby, che mantiene immutato il vantaggio di +9 sui giallorossi.

Nella difesa bianconera manca l’infortunato Barzagli, al fianco di Chiellini e Bonucci c’è Caceres. In porta rientra dopo la squalifica Buffon. A centrocampo il collaudato ‘muro’ formato da Vidal, Pirlo e Pogba, mentre in attacco spazio ovviamente alla coppia Tevez-Llorente, con il nuovo acquisto Osvaldo pronto a subentrare. Il tridente di Mandorlini è invece composto da Iturbe, Toni e Jankovic. Pronti via ed è già Tevez show.

Al primo affondo, i bianconeri passano con l’argentino: Asamoah crossa basso dalla sinistra, Rafael respinge con i pugni sui piedi dell’attaccante lesto ad insaccare di tap in. Dopo quattro minuti la Juventus è già in vantaggio. E tanto per mettere le cose ancora più in chiaro, al 21′ si porta già sul raddoppio, con un preciso sinistro di Apache servito da un passaggio filtrante di Pogba. Ai bianconeri riesce tutto facile, la partita pare saldamente nelle loro mani: il Verona è stordito ed incapace di reagire. L’argentino è incontenibile: un suo bolide a botta sicura su sponda di Llorente mette paura a Rafael, ma la palla è sul fondo.

In apertura di ripresa ci prova di prima intenzione Pogba, su suggerimento di Asamoah: il portiere dell’Hellas è sicuro. Quindi, ci pensa il solito Toni a tenere a galla la squadra di Mandorlini: sulla punizione della destra di Romulo, l’attaccante insacca di testa in tuffo (7′). Il match si riapre. A metà frazione Conte lancia in campo Osvaldo, che fa così il suo esordio con la Juventus. Fuori Llorente. E proprio l’ex giocatore del Southampton, imbeccato da Pirlo, sfiora il gol al primo pallone toccato, con un gran diagonale che si infrange sul palo esterno. Poco dopo Chiellini, dolorante, è costretto ad uscire: lo rileva Ogbonna.

I gialloblù restano vivi ed impegnano seriamente Buffon, chiamato ad uno splendido intervento sul sinistro sottoporta di Toni in mischia, sugli sviluppi della punizione di Romulo. Mandorlini ci crede e manda in campo Juanito Gomez. Mossa che si rivelerà azzeccata. Toni tenta dalla distanza, ma la palla vola oltre la traversa. Finale scoppiettante: prima Vidal, ricevuta palla da Lichtsteiner, sfiora il terzo gol dei bianconeri di destro, poi il Bentegodi esplode per il pari dell’Hellas al quarto minuto di recupero. La firma è proprio del nuovo entrato Gomez, che dimenticato in area da Peluso devia il cross dalla destra di Romulo battendo Buffon per l’insperato 2-2.

Basta un gol di testa di Walter Samuel all’Inter per domare un volenteroso Sassuolo nel posticipo della 23/a giornata del campionato di Serie A. Per la squadra di Mazzarri è il primo successo del 2014, l’ultima vittoria nerazzurra risaliva infatti al derby contro il Milan del 22 dicembre. Quarta sconfitta consecutiva invece per i neroverdi emiliani, a cui per il momento la cura Malesani non pare aver dato la scossa necessaria. Gli innesti di  giocatori di esperienza hanno sicuramente dato maggior spessore alla squadra del patron Squinzi, ma i risultati tardano ad arrivare. In casa Inter è positivo l’esordio di Hernanes, piazzato da Mazzarri in mezzo al campo a dirigere le operazioni. Ottimo anche il rientro di Guarin dopo la vicenda che lo ha visto protagonista, il mancato scambio con la Juve per Vucinic. L’Inter aggancia il Verona al quinto posto con 36 punti, tenendo vive le sperenze di rientrare nella corsa ad un posto in Europa.

In un clima surreale, con l’attesa dei  tifosi per l’esordio di Hernanes e allo stesso tempo una contestazione pesante contro la dirigenza per il caso Guarin, il primo tempo si accende solo nel finale, con l’Inter più volte vicina al gol e fermata solo da un buon Pegolo. Rispolverato quasi a furor di popolo da Mazzarri, il Principe Milito si dimostra per stranamente poco lucido sotto porta. Per ben due volte il bomber argentino ha la palla buona, ma in entrambe le occasioni non è preciso come suo solito. Buona fino ad  ora la ‘prima’ di Hernanes e ottima la gara di un recuperato Guarin. Dal  canto suo il Sassuolo che ha saputo tener botta, sfiorando anche il vantaggio su una violenta punizione dai 30 metri di Berardi sventata da Handanovic.

In avvio di secondo tempo l’Inter trova  il gol vittoria. E’ il 3′ quando Hernanes batte un calcio d’angolo che trova Samuel pronto all’incornata vincente. Questa volta l’ottimo Pegolo non può farci nulla. Il Sassuolo prova a reagire, con Malesani che ridisegna la squadra con gli inserimenti di Floro Flores e Missiroli. L’Inter arretra e si limita a controllare e a ripartire in contropiede. Le occasioni migliori arrivano infatti con un bolide di Hernanes respinto da Pegolo dopo una fuga di Palacio in contropiede.  Nel finale ancora il portiere neroverde evita il tracollo con altre due parate su Guarin e Botta. Per il Sassuolo l’unico vero tentativo è una girata a lato di Floro Flores su assist di testa di Berardi. Migliori in campo per l’Inter Samuel, Guarin ed Hernanes; nel Sassuolo bene Pegolo e solida prestazione di Paolo Cannavaro in difesa.

Non aveva torto Donadoni quando sottolineava i pericoli della sosta forzata dopo il rinvio della gara di Roma: il Parma ha perso brillantezza e stava perdendo anche la partita. Ha più da recriminare il Catania per lo 0-0 del Tardini a giochi fatti. La squadra di Maran è apparsa trasformata, tant’é che sono state proprio dei siciliani le occasioni più pericolose. Se è stato il Parma, ispirato da Parolo ma con Cassano sotto tono, a fare inizialmente la partita, è anche vero che Andujar non ha avuto gran lavoro per oltre un’ora. Vanno messi invece a referto due legni per il Catania, anche se quello di Barrientos nel primo tempo era un cross e non un tiro ma stava per beffare Mirante salvato dal palo.

Così lo zero a zero del primo tempo risulta lo specchio fedele del campo, giusta equazione tra l’impotenza degli emiliani e il vorrei-ma-non posso del Catania. Che però anche ad inizio ripresa sfiora il vantaggio: al 3′ Castro supera Cassani e mette in mezzo per Barrientos, che scivola nel momento sbagliato ed un minuto dopo è Bergessio ad approfittare di una dormita della difesa di casa per andare al tiro ma è la traversa stavolta a salvare Mirante. Punto nell’orgoglio il Parma ritrova un ritmo accettabile: ci prova Biabiany ma l’occasione più ghiotta è per Amauri che si vede ribattere un tiro a colpo sicuro da Andujar. Non si scoraggia però il Catania che sfiora ancora il gol due volte, prima con Izco e poi con Barrientos. Il Parma capisce che rischia di perdere tutta la posta e si copre, il Catania si accontenta e finisce senza reti.

Il derby è ormai solo un brutto ricordo per il Genoa, che a Livorno torna al successo lontano da Marassi dopo tre mesi (ultima vittoria 2-0 in casa della Lazio) e si mantiene due punti avanti in classifica rispetto ai cugini della Samp. Contro il Livorno arriva una vittoria fatta di sostanza per i ragazzi di Gasperini che trovano il gol partita già al 10′ con Antonelli, bravo a mettere fine a una mischia originata dalla caparbietà di Gilardino davanti a Bardi. Nei minuti seguenti i rossoblù pungono raramente e reggono l’urto di un Livorno volenteroso, ma che, stavolta, trova i suoi uomini gol non in grande giornata. Dopo l’1-0 Paulinho, al 20′, spreca la palla del pari su ottimo suggerimento di Greco. Poco dopo Konatè fa il paio con le occasioni fallite, calciando fuori in diagonale dopo l’assist di Gilardino, mentre è poco fortunato Emeghara, il cui destro violento dal limite sfiora l’incrocio dei pali. In avvio di ripresa, invece, è Perin con un gran volo a dire no a Mesbah dal limite. L’1-1 arriverebbe al 28′, ma Gervasoni annulla per fuorigioco il gol di Emeghara e poi espelle Di Carlo per proteste. Nel recupero la migliore occasione per il Livorno, con un colpo di testa di Paulinho che Portanova respinge sulla linea a Perin battuto.

Fa della concretezza la sua dote principale la Sampdoria targata Mihajlovic, che dopo il derby si prende i tre punti contro il Cagliari ancora grazie ad un 1-0 e un calcio forse non spettacolare, ma di sicuro redditizio, fondato sul carattere che l’allenatore è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori. La partenza arrembante dei doriani, di fatto, decide la partita. La Samp firma il gol vittoria all’11’, quando sugli sviluppi di un angolo dalla sinistra un lungo cross di Kristicic trova Gastaldello solo sul secondo palo: inzuccata perfetta del difensore tra palo e Avramov ed è 1-0. Il Cagliari reagisce con Sau, che al 20′ scarica in rete dopo un gran controllo di petto su assist su punizione di Conti, ma l’arbitro annulla ingiustamente per fuorigioco dell’attaccante. Dopo questo episodio la partita si accende, i contrasti si fanno sempre più duri e più che a calcio si gioca a calci. In questo contesto fa la sua onesta figura l’esordiente (in blucerchiato) Okaka, che non è l’uomo gol chiesto da Mihajlovic, ma quando c’è clima di battaglia non si tira indietro. Quanto a occasioni, Gabbiadini, al 43′, si vede negare il 2-0 da Avramov, mentre nella ripresa il Cagliari protesta per un mani in area doriana di Fornasier, giudicato involontario dal direttore di gara.

Risultati e marcatori di giornata.

LAZIO-ROMA 0-0

Lazio: Berisha, Konko, Biava, Dias, Radu, Gonzalez, Ledesma, Lulic, Candreva, Klose, Keita.

Roma: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi, Totti, Gervinho.

TORINO-BOLOGNA 1-2 Immobile 4′, Cristaldo 11′ e 25′.

Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Farnerud, Vives, El Kaddouri, Masiello; Cerci, Immobile.
A disp.: Gomis, Berni, Gu. Rodriguez, Bovo, Vesovic, Pasquale, Tachtsidis, Basha, Kurtic, Barreto, Meggiorini, Larrondo. All.: Ventura.
Squalificati: Gillet (fino al 27 agosto 2014)
Indisponibili: Gazzi

Bologna (3-5-1-1): Curci; Antonsson, Natali, Cherubin; Garics, Krhin, Perez, Christodoulopoulos, Morleo; Cristaldo; Bianchi.
A disp.: Stojanovic, Malagoli, Sorensen, Mantovani, Ibson, Crespo, Friberg, Laxalt, Paponi. All.: Ballardini
Squalificati: Kone (1), Moscardelli (1)
Indisponibili: Cech, Della Rocca, Pazienza, Acquafresca

LIVORNO-GENOA 0-1 Antonelli 10′ 

Livorno: Bardi, Ceccherini, Emerson, Coda, Piccini, Benassi, Luci, Greco, Castellini, Paulinho, Emeghara

Genoa: Perin, Antonini, Burdisso, Gilardino, Antonelli, Vrsaljko, Matuzalem, De Ceglie, Konate, Portanova, Bertolacci

PARMA-CATANIA 0-0

Parma: Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Gargano, Marchionni, Parolo; Biabiany, Amauri, Cassano.

Catania (4-3-3): Andujar; Bellusci, Rolin, Spolli, Biraghi; Izco, Lodi, Rinaudo; Barrientos, Bergessio, Castro.
A disp.: Ficara, Gyomber, Legrottaglie, Alvarez, Peruzzi, Capuano, Monzon, Plasil, Keko, Fedato, Boateng. All.: Maran
Squalificati: –
Indisponibili: Frison, Almiron, Leto

SAMPDORIA-CAGLIARI 1-0 Gastaldello 11′ 

Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Gastaldello, Palombo, Regini; Krsticic, Obiang; Soriano, Bjarnason, Gabbiadini; Eder
A disp.: Fiorillo, Fornasier, Salamon, Berardi, Costa, Rodriguez, Renan, Sestu, Wszolek, G. Sansone, Okaka. All.: Mihajlovic
Squalificati: Mustafi (1)
Indisponibili: Maxi Lopez

Cagliari: Avramov, Perico, Rossettini, Astori, Murru, Ekdal, Conti, Vecino, Cabrera, Sau, Nenè.

VERONA-JUVENTUS 2-2 Tevez 5′ e 21′, Toni 52′ e Juanito 94′    

Verona: Rafael; Albertazzi, Marques, Moras, Cacciatore; Hallfredsson, Donadel, Romulo; Iturbe, Toni, Jankovic.

Juventus: Buffon, Caceres, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah, Tevez, Lllorente.

INTER-SASSUOLO 1-0 Samuel 50′ 

INTER: Handanovic; Rolando, Samuel, Juan Jesus; Jonathan, Hernanes, Kuzmanovic, Guarin, Nagatomo; Milito, Palacio.
A disp: Castellazzi, Carrizo, Zanetti, Andreolli, Icardi, Kovacic, Campagnaro, Mudingayi, Botta, Taider, Ranocchia, D’Ambrosio.
All. Walter Mazzarri.

SASSUOLO: Pegolo; Bianco, Cannavaro, Ariaudo; Rosi, Brighi, Marrone, Biondini, Longhi; Floccari, Berardi.
A disp: Polito, Pomini, Antei, Pucino, Gazzola, Ziegler, Chibsah, Missiroli, Sansone, Farias, Floro Flores, Zaza.
All. Alberto Malesani.