Juventus, Pirlo: “Festa scudetto lontana un punto”

Pubblicato il 2 Maggio 2013 - 20:52| Aggiornato il 6 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Per una volta, non si dovrà guardare al risultato dell’avversario più vicino per festeggiare: basta un punto alla Juventus, domenica con il Palermo, per laurearsi campione d’Italia con quattro giornate di anticipo.

Ma Andrea Pirlo, che stasera presentando la sua autobiografia ha annunciato l’addio alla Nazionale dopo i Mondiali del 2014, non vuol sentir parlare di scudetto: ”Prima – dice – facciamo questo punto…”.    

Sono sempre vietati i calcoli, dunque, ma questa volta la tentazione e’ molto invitante: il pari farebbe assai comodo anche ai siciliani, ma c’e’ da scommettere che la squadra di Conte giochera’ a tutto gas per vincere.

Per almeno tre motivi: evitare le sorprese, rispettare il pubblico che si aspetta la festa e gli avversari-salvezza dei rosanero, cioe’ Torino, Genoa e Siena, che confidano in qualcosa di buono per questo turno, certamente non favorevole al Palermo.    

La parola d’ordine e’: chiudere il discorso subito e mettere le mani su uno scudetto ”inequivocabile”, come lo definisce Buffon, conquistato al termine di una stagione ”sempre in testa”.

”Crediamo di poter fare questo punto gia’ domenica”, sottolinea lo stesso Pirlo. Poi, se ci sara’ modo, si potra’ magari anche dare la caccia a una serie di record che hanno valore solo per la statistica, sebbene uno di questi, fare piu’ punti di Capello, stuzzichi non poco l’orgoglio di Conte, perche’ quel tecnico aveva una squadra con undici campioni puri, da Buffon a Nedved.

Non sara’ facile salire a quota 92, soprattutto se le tre partite successive a quella con il Palermo non avranno piu’ in palio nulla di importante. C’e’ da tenere conto del fatto che la Juventus e’ stata in testa dalla prima giornata ininterrottamente e il dispendio di energie nervose e’ stato notevole, inclusa la corsa parallela in Champions.

”Un sogno”, per Pirlo, che spera di vincerla ”gia’ l’anno prossimo”.    

Altri record, vittorie, gol fatti e subiti, fanno testo relativamente, perche’ il primato vero, Conte sa gia’ di averlo conquistato, quel ”miracolo” di cui parla spesso, ricordando ogni volta da dove e’ partita due anni fa la squadra e quali siano sulla carta i valori dell’organico, messi in relazione per esempio proprio con quelli della Juventus di Capello, indipendentemente dal fatto che Conte non scambierebbe con nessuno i suoi, che considera, come detto piu’ volte, ”i migliori del mondo”.

Per quanto riguarda l’aspetto cerimoniale, domenica non ce ne sara’ traccia, perche’ tutto e’ rinviato a quando arrivera’ il verdetto matematico.

Se succedera’ entro mercoledi’ prossimo (turno infrasettimanale), la Juventus potrebbe chiedere alla Lega di anticipare la premiazione con la Coppa all’ultimo match in casa, l’11 maggio con il Cagliari.

Quella di domenica dovrebbe dunque essere una festa tifosa soltanto spontanea, con coreografia imponente. Poi la societa’ si concentrera’ sul futuro. Sul quale Pirlo, che sogna la Champions,  sembra avere gia’ le idee chiare:

Ibrahimovic – dice – non e’ uno spacca spogliatoio. Ha vinto ovunque e’ andato, per cui non mi pare abbia fatto grossi danni…”.