Stadio Juve, dubbi sull’acciaio: indagine per rischio di crollo colposo

Pubblicato il 20 Ottobre 2011 - 17:44 OLTRE 6 MESI FA

Juventus Stadium (foto LaPresse)

TORINO – La procura di Torino indaga sullo stadio della Juventus, inaugurato da poco, per pericolo di crollo colposto. La società bianconera non è indagata nè chiamata in causa ma è parte lesa. La procura ha acquisito, nella sede della Juve, la documentazione relativa alla costruzione del nuovo stadio della società bianconera. I documenti che interessano la procura sarebbero, scrive l’Ansa, soprattutto quelli sulla fornitura di acciaio. Ma per la Prefettura, che si è incontrata con la società e col sindaco Fassino, l’impianto è agibile.

La principale ipotesi di reato è appunto il pericolo di crollo colposo. Gli indagati sono tre. Il procedimento riguarda la fornitura di acciaio non conforme alle norme.

I tre indagati sono tecnici che si sono occupati a vario titolo della costruzione del complesso. Un avviso di garanzia è stato consegnato a Giovanni Quirico, un dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Torino, e agli ingegneri Francesco Ossola e Paolo Erbetta. Il primo, secondo quanto si e’ appreso, è chiamato in causa come collaudatore, i secondi come direttori dei lavori.

L’inchiesta è uno choc per uno stadio, inaugurato lo scorso settembre, celebrato in tutta italia come modello degli stadi del futuro.

I reati ipotizzati sono tre: il ”delitto colposo di danno” in relazione al ”crollo di costruzioni”, il falso ideologico e la frode in commercio.

I magistrati che si occupano dell’indagine sono il procuratore capo, Gian Carlo Caselli, e i pubblici ministeri Andrea Beconi, Raffaele Guariniello e Gabriella Viglione.

Il problema  è  legato a delle forniture di acciaio ”non conformi” alle norme che potrebbe avere, in linea teorica, effetti potenzialmente negativi. Si tratta comunque – secondo quanto si e’ appreso – di materiale certificato Ce che e’ stato sottoposto, in fase di costruzione e collaudo, a tutte le procedure necessarie.

L’ingenere indagato: “Interrogatemi subito”.  L’ingegner Giambattista Quirico, il dirigente del Comune di Torino indagato nel procedimento sul nuovo stadio della Juventus, è ”profondamente amareggiato per la perquisizione domiciliare subita”: è quanto affermano i suoi legali, gli avvocati Andrea e Michele Galasso.

I difensori annunciano che Quirico ”chiederà di essere immediatamente interrogato dalla magistratura inquirente, nella quale conserva piena fiducia”. Quirico, fanno sapere i suoi difensori, ha chiesto di essere rapidamente interrogato ”per rispondere a tutte le domande che i pm volessero porgli al fine di offrire tutti i chiarimenti del caso e dimostrare in modo irrefutabile, con solidi elementi fattuali, la legittimità e la correttezza della sua condotta quale collaudatore dello Juventus Stadium”.

Gli avvocati affermano inoltre che Quirico e’ ”servitore integerrimo delle istituzioni da oltre quarant’anni”, ed è ”apicale dirigente tecnico della Città di Torino”.