La fine del mito multietnico dei bleus: Francia a casa con ignominia

di Dini Casali
Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 12:12| Aggiornato il 14 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Il nazionale francese Thierry Henry

Sono passati solo 12 anni, ma sembra trascorso appena un secolo. Nel 1998, la Francia di Zidane vinceva i suoi primi campionati del mondo mettendo in vetrina orgogliosa il patchwork di razze e colori, simbolo della sua nuova identità multietnica. Un gruppo di giocatori fortissimi e soprattutto uomini di grande carisma offrivano il miglior argomento per zittire lepenisti e xenofobi di ritorno. Canachi, argentini, cabili, maliani, baschi, gauadalupiani, ghanesi, armeni, nordafricani: tutti insieme sotto le insegne della Repubblica. Per un istante durato un mese, tutti loro restituivano alla Francia la grandeur perduta.

In Sudafrica il sogno si è trasformato nel peggior incubo. Insulti all’allenatore irriferibili, ma puntualmente pubblicati sui giornali, faide etniche, clan divisi, ammutinamenti, dimissioni, tradimenti, botte al preparatore atletico: questo il contesto che dipinge uno psicodramma nazionale. I calciatori di oggi non possono competere con quelli di ieri, un ciclo è finito: ma gli uomini, i presunti professionisti, stanno dando il peggio di sé, infangando così il mito dei bleus.

L’ultima sconfitta con il Sudafrica per 2 a 1 è solo l’ultimo atto di un’agonia. Finalmente i francesi si liberano dell’odiato Domenech, uno che Zizou non considera nemmeno un allenatore. «Un’enorme malinconia»: si è congedato furbescamente e con poco dignità l’ormai ex tecnico francese. Blanc, sostituto designato, dovrà ora fare miracoli e piazza pulita.

«Squadra patetica e umiliata»: questo è il requiem de L’Equipe. I politici tutti hanno già scaricato la squadra. Il ministro dello sport Roseline Bachelot accusa i bleus di «appannare l’immagine della Francia». E soprattutto Sarkozy sperava fino all’ultimo di aggrapparsi all’ultimo brandello di orgoglio nazionale per risollevare il consenso su di sè, quello sì davvero appannato. Ma la Nazionale lo ha deluso e il presidente, insieme al premier Francois Fillon, al ministro dello sport Roselyne Bachelot e al segretario di Stato allo Sport Rama Yade, terrà nel pomeriggio una «riunione di lavoro» sulla disfatta dei Bleus. Oggi l’Eliseo ha anche confermato le indiscrezioni di stampa secondo cui il capo di Stato francese riceverà domani mattina l’attaccante dei Bleus Thierry Henry.