TORINO, 16 FEB – Vogliamo trattamento paritario dagli arbitri. Lo afferma con forza, dal proprio sito, la Juventus, che si dice pienamente solidale con le dichiarazioni di Antonio Conte, Andrea Pirlo e Pavel Nedved dopo il match con il Parma.
La Juve, dunque, si sente defraudata proprio nel momento clou della stagione, in cui stava per sorpassare il Milan e a pochi giorni dallo scontro diretto, soprattutto nelle partite con il Siena (rigore non dato che e' costato due punti) e con lo stesso Parma, stessa situazione.
Una discesa in campo forte, anche se 'impersonale' (la volta precedente era stato il dg Marotta a metterci la faccia), e nella quale risuonano echi di contenziosi ben piu' ampi della pura e semplice recriminazione per un rigore non dato. ''La Juve si augura che la parità di trattamento, che sta perseguendo e perseguirà in ogni sede, venga applicata sempre in conformità con le regole del giuoco del calcio e della giustizia sportiva e ordinaria', dice il club nella nota, ribadendo il proprio pieno appoggio a Conte, ieri esplicito: ''Hanno paura a fischiare rigori alla Juve, e il perche' e' un segreto di Pulcinella'', riferendosi a Calciopoli.
La Juventus squadra, pero', fa anche i conti con i propri limiti: la squadra domina, passa ottanta minuti su novanta nell'area avversaria, costruisce molte occasioni, ma non segna: non e' certo colpa della fluidita' del gioco, ma della mancanza di un vero e proprio finalizzatore. A Parma si e' rivisto un Vucinic che va in confusione ogni volta che si avvicina alla porta, un Matri lontano parente del bomber di qualche settimana fa, un Estigarribia che alterna buone giocate a errori da principiante. In piu', nel calo bianconero, ci sono anche Marchisio e Vidal, che accusano un momento di flessione e che avevano anche coperto, con le loro prestazioni super, i limiti dell'attacco, del resto evidenziati durante tutta la stagione.
Se da una parte fa un certo effetto vedere che la Juventus, che passa la maggior parte del suo tempo nell'area avversaria, ha avuto un solo rigore, peraltro gia' in vantaggio a pochi minuti dal termine, con il Cesena, e' anche vero che, Siena a parte, i bianconeri non sono stati vittime di clamorosi episodi contrari, a parte quelli di Lecce e San Siro contro l'Inter, che non hanno influito sul risultato, perche' la squadra ha vinto. Emergono in questo momento alcuni innegabili limiti tattici della squadra: si procura pochissime punizioni (e non le sfrutta), non ha un uomo capace di penetrare in velocita' in area per procurarsi rigori, non tira quasi mai da fuori. In questo modo e' difficile tenere testa al Milan, piu' cinico ma anche attrezzato tecnicamente, con finalizzatori capaci di risolvere le partite anche quando, come accade piuttosto spesso, la squadra gioca male. Da tutto cio' potrebbe nascere, per la squadra di Conte, un senso di frustrazione, che solo il tecnico potra' risolvere lavorando sulla testa dei giocatori. Ma fino a oggi, nell'organico bianconero, non ci sono grandi alternative alle punte titolari.
Resta ancora un match ball, il recupero del 7 marzo con il Bologna, per tenere aperta la partita con il Milan, ma lo scontro diretto con i rossoneri si giochera' il 25 febbraio, cioe' prima: a quella data la squadra di Conte dovra' non farsi ulteriormente staccare e la sfida di San Siro sara' da vincere assolutamente, perche' il calendario milanista, adesso, e' in discesa, mentre quello bianconero in salita.
L'unica buona notizia di giornata e' l'interessamento di Luciano Spalletti per Milos Krasic: in caso di sua cessione allo Zenit, Marotta incasserebbe una somma che certamente investira' per un top player in attacco, perche' ormai e' chiaro che il tallone d'Achille e assoluta priorita' di mercato, per la squadra di Conte, e' proprio questa.