La Juventus riprende la battaglia su Calciopoli

Pubblicato il 11 Febbraio 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

TORINO, 10 FEB – Riprende la battaglia della Juventus per riavere lo scudetto del 2006. Oggi, l'ultima risoluzione legale bianconera: la presentazione del ricorso alla Corte d'Appello di Roma (tecnicamente competente per le impugnazioni di nullita' dei lodi) avverso alla decisione del Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato sportivo), che si era dichiarato incompetente in merito all'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto del 2006.

La pioggia di ricorsi bianconeri era cominciata subito dopo la sentenza del Tribunale di Napoli (8 novembre 2011), che aveva si' condannato l'ex dg juventino, Luciano Moggi, ma aveva sostanzialmente anche riconosciuto il club torinese estraneo alla intenzione di alterare il risultato sportivo.

Nemmeno una settimana dopo, il ricorso piu' clamoroso, quello alla giustizia ordinaria, in questo caso il Tar: 443,7 milioni richiesti come risarcimento dei danni per Calciopoli. Era seguito anche un esposto al Prefetto di Roma per ''esercitare i poteri di controllo e vigilanza sulla Figc, ordinare l'immediata sospensione del provvedimento emanato dall'allora commissario straordinario della Figc, Guido Rossi e delibera del Consiglio federale in data 18 luglio 2011, ordinandone lo scioglimento e nominando un Commissario governativo''. Poi fu la volta del cosiddetto ''tavolo della pace'', convocato il 14 dicembre 2011 dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, dove si presentarono, tra gli altri, sia il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, sia quello interista, Massimo Moratti. Un'iniziativa che pero' non sorti' effetti pratici.

Nel frattempo si era pronunciata anche l'Uefa, respingendo la propria competenza a decidere su una eventuale esclusione dell'Inter dalle Coppe europee, richiesta dalla Juventus per comportamento ritenuto antisportivo, dopo che erano venute alla luce nuove intercettazioni che dimostravano come anche altri, oltre a Moggi, colloquiassero in privato con il designatore di allora, Paolo Bergamo.