La paura di Beppe Signori: “E se chiedono a Di Vaio degli assegni?"

Pubblicato il 28 Dicembre 2011 - 17:26 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA – Nelle intercettazioni disposte della Procura di Cremona nell'inchiesta sul Calcioscommesse l'ex bomber della Nazionale Beppe Signori, conversando con l'investigatore privato da lui assoldato, Ugo Vittori, esprime preoccupazione perche' il capitano del Bologna, Marco Di Vaio, estraneo all'inchiesta, ''è stato chiamato a Cremona'' per via di due assegni da 2500 euro con cui aveva pagato varie bollette.

I due, per quanto sia noto che Di Vaio e' inquilino di Signori, temono che per l'accusa questi due assegni possano essere ricondotti alla vicenda delle scommesse. Il 29 novembre scorso Vittori chiama Signori cui chiede di ''Giuda'' (secondo gli agenti della Polizia di Stato il loro amico Gian Paolo Zani). ''Signori in merito a 'Giuda' – annotano gli investigatori – risponde che ha trovato i soldi, 'Domani andiamo in banca per il prefinanziamento'.

I due poi parlano del ristorante e poi Beppe chiede a Ugo se ha parlato con Alfonso dell'assicurazione. Ugo risponde che dovra' vederlo domani poi gli fara' sapere. Beppe dice che ha detto due cose a Patrizia che a sua volta gli riferira'. Beppe comunque riferisce che una delle due cose e' che hanno chiamato a Cremona Di Vaio perche' ha fatto due assegni di 2500 euro a Signori.

Beppe aggiunge che si trattava dei pagamenti delle bollette da pagare ed aggiunge che sono cose impensabili. Ugo dice che in un'ottica di calcio scommesse un assegno di un giocatore del Bologna a lui poteva essere visto come un pagamento per delle scommesse. Ugo dice di stare tranquillo perche' tutti sanno che Di Vaio era un suo inquilino''.

''Ugo – scrivono gli investigatori – dice che gli accertamenti che stanno facendo, non fanno altro che confermare la loro posizione di estraneita' di Signori ai fatti contestatigli dall'Autorita' giudiziaria, nello stesso modo dovranno essere considerati anche i contatti da lui avuti con i cinesi, ritenendo che gli inquirenti dovrebbero aver appurato che erano tutti leciti perche' riconducibili a un cittadino cinese che ricopre incarichi tecnici nell'ambito del mondo del calcio''.