Hamsik, Cavani, Lavezzi: tridente derubato. Campioni non più intoccabili

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA
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Hamsik, Cavani e Lavezzi con Dossena (foto Lapresse)

NAPOLI – Hamsik, Cavani, Lavezzi: con il furto alla donna del Pocho quello del Napoli è un “tridente rapinato”. Sembra ormai passata l’epoca dei “giocatori intoccabili”: un tempo rapinare i campioni era considerato “fuori legge” dalla stessa criminalità, salvo eccezioni. A Maradona furono rubati orologi e il Pallone d’Oro. Ma il Pallone d’Oro fu rubato nell’ambito di un furto al Banco di Napoli, dove il trofeo era custodito. E il Pibe de Oro recuperò gli orologi: all’epoca si disse che la Camorra si fosse messa in moto per recuperare la refurtiva, e qualche “pentito” ha successivamente confermato la versione.

Oggi, però, le cose vanno diversamente per gli idoli del San Paolo. Il primo fu Marek Hamsik, vittima del “metodo specchietto”, molto in voga a Napoli: un motorino colpisce lo specchietto dell’auto della vittima, che abbassa il finestrino e a quel punto scatta l’agguato. Ad Hamsik furono sottratti Rolex, soldi, chiavi di casa. Ma, scrive Repubblica, “qualche giorno dopo si diffuse l’indiscrezione che gran parte di tutto ciò era stato restituito all’attaccante azzurro. Si disse che qualcuno, premuroso, si era dato da fare per recuperare la refurtiva. Hamsik non ha mai confermato e attorno alla vicenda, dopo un po’ trambusto, è sceso il silenzio”.

Poi è stato il turno di Cavani: la sua villa nel golfo di Pozzuoli è stata svaligiata mentre il centravanti era in Uruguay per una partita della nazionale. In seguito all’episodio, Cavani cambiò casa.

Lo scorso 22 novembre, la moglie di Hamsik (incinta) fu rapinata nel centro della città. La donna è stata fatta scendere dalla sua Bmw che le è stata portata via. L’auto è stata ritrovata solo grazie all’antifurto satellitare.

Adesso è toccato a Yanina Screpante, fidanzata del Pocho Lavezzi, alla quale hanno tolto il Rolex senza troppi complimenti. Ma Lady Lavezzi non si è stata zitta e sul suo Twitter si è sfogata: “Napoli è una merda. Poi dicono che l’Argentina è pericolosa”. Una frase che ha suscitato lo sdegno dei follower partenopei, che hanno tacciato di ingratitudine la signorina argentina.

E hai voglia De Magistris a dire che “tutto il mondo è paese” e “Milano e Roma sono ugualmente pericolose”. Yanina si è scusata, ma probabilmente tra lei e la città che la ha adottata qualcosa si sia ormai rotto.