Calcioscommesse, Erodiani tira in ballo Lotito per Lazio-Albinoleffe

Pubblicato il 30 Ottobre 2012 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA
Calcio scommesse, Erodiani tira in ballo Lotito per Lazio-Albinoleffe (nella foto LaPresse Erodiani)

CREMONA – “Mi risulta che Lotito abbia gestito direttamente la combine della partita di Coppa Italia Lazio-Albinoleffe“.

Queste le dichiarazioni di Massimo Erodiani che sono state riportate oggi dal “Corriere della Sera” in un articolo firmato da Andrea Arzilli e Claudio Del Frate. Queste nuove rivelazioni di Erodiani, l’allibratore di Pescara, hanno fatto saltare sulla sedia il pm di Cremona Roberto Di Martino ma subito dopo Erodiani ha specificato di parlare per sentito dire. 

Riportiamo il passaggio dell’articolo del Corriere della Sera dove viene fatta chiarezza sulle dichiarazioni di Erodiani che nel finale della sua deposizione ha svelato anche un inedito retroscena su Inter-Lecce. 

“… già arrestato nella prima tranche dell’inchiesta. Ma invitato a precisare i contorni dell’affermazione la prende più alla larga: dice di avere saputo nell’ambiente degli scommettitori che il medico Mario Pirani (altro indagato a Cremona) avrebbe a sua volta appreso della combine «organizzata» dal presidente biancazzurro. Quest’ultimo avrebbe agito però per interposta persona, mandando avanti l’ex presidente dell’Ancona Ermanno Pieroni. Tutto è finito a verbale, nel corso di una deposizione fiume durata 7 ore e che proseguirà il 16 novembre.

Erodiani, assistito dagli avvocati Giancarlo de Marco e Paolo D’Incecco, ha poi rivelato un grottesco particolare su un altro presunto tarocco, quello su Inter-Lecce del 2011 (1-0 per i nerazzurri). L’ex portiere della cremonese Marco Paoloni aveva assicurato che la partita sarebbe finita con un over; piuttosto scettici Erodiani e alcuni «zingari» avevano chiesto a Paoloni di incontrarsi con i giocatori del Lecce. Incontro avvenuto al casello autostradale di Termoli.

«Paoloni
ci presentò Corvia, Vives e Rosati che ci rassicurarono sull’esito della partita ma la domenica scoprimmo che quelli con Paoloni non erano affatto giocatori del Lecce».

Erano in realtà tre «comparse» raccattate chissà dove ma che recitarono la parte a dovere: gli zingari pagarono infatti 200 mila euro, salvo poi pretenderne la restituzione”.