Leicester, Claudio Ranieri e il rito scaramantico delle Iene

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2016 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

Leicester, Claudio Ranieri e il rito scaramantico delle Iene

Leicester, Claudio Ranieri e il rito scaramantico delle Iene

LEICESTER – Leicester, Claudio Ranieri e il rito scaramantico delle Iene. Claudio Ranieri, intervistato da Onnis e Corti delle Iene, si è rifiutato di nominare la parola “scudetto” e ha parlato solamente di qualificazione all’Europa come rito scaramantico.

Un miracolo di nome Leicester che assume ancora di più le connotazioni del prodigio nel calcio-denaro di oggi, dove a comandare sono i potentati economici e le squadre costruite con giocatori milionari. Sta qui la punta d’orgoglio di Claudio Ranieri che sta portando i Foxes a vincere sorprendentemente la Premier League, ma che nelle sue intenzioni non rappresenta certo un biglietto da visita per aspirare – chissà – alla panchina azzurra libera dal prossimo luglio: “Io sto bene al Leicester e non penso a muovermi”, spiega il tecnico testaccino in una lunga confessione a ‘Marca’.

“Credo che questo sarà il mio ultimo club e spero che mi facciano un contratto lungo, di sei o sette anni. Insomma vorrei ritirarmi qui”. Niente Italia insomma ma solo i Foxes nel futuro del tecnico della squadra rivelazione della Premier League che a otto giornate dal termine guida con 5 punti di vantaggio sul Tottenham. “Il nostro successo nasce da una combinazione di diverse circostanze – spiega l’ex di Roma e Juve – Le grandi di Premier non stanno facendo quello che avrebbero dovuto fare e noi stiamo facendo un anno che nessuno si aspettava. Sappiamo che non abbiamo ancora fatto niente”, aggiunge Ranieri che però si inorgoglisce per quanto fatto finora: “E’ incredibile che nell’era dei soldi una piccola squadra come la nostra stia realizzando quest’impresa. Non c’è nessun segreto nel nostro successo che si basa su una combinazione di circostanze: le grandi della Premier non stanno facendo la stagione che avrebbero dovuto fare e noi stiamo disputando un’annata che nessuno si aspettava. Quando sono venuto qui, il presidente (il miliardario thailandese dal nome impronunciabile, Vichai Srivaddhanaprabha, ndr) mi ha chiesto per i primi due anni di contratto la salvezza per poi ambire a qualcosa di più grande”.

In otto mesi invece Ranieri e il suo gruppo hanno bruciato le tappe: “Adesso è cambiato tutto – confessa – Ho uno spogliatoio compatto, meraviglioso, e la squadra funziona, anche se sappiamo bene che non abbiamo fatto ancora nulla. Tutti adesso pensano che dobbiamo vincere la Premier”. Sta proprio qui la magia di un tecnico che all’estero ha già allenato Valencia, Atletico, Chlesea, Monaco: riuscire a temere il boccino fermo nonostante gli aggettivi spesi per Vardy, Mahrez e Kantè e compagni e l’enorme pressione che li attende da qui al 15 maggio: “Se fossimo il Chelsea, l’Arsenal o il City penseremmo al titolo ma non lo facciamo. Per adesso abbiamo conquistato l’obiettivo più importante, cioè un altro anno in Premier. Ora lotteremo per un posto in Europa e se ci riusciamo punteremo ad entrare in Champions e solo dopo al titolo. Insomma step by step”.