Olimpiadi ”vinte” dalla regina Elisabetta con 145 medaglie di cui 48 d’oro

Pubblicato il 13 Agosto 2012 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
La regina Elisabetta II

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Omaggi e gloria alla superpotenza americana dello sport con i suoi 45 ori, ed onore anche alla Cina,  l’ex-colosso emergente ormai emerso del tutto e impegnato a sgomitare per un posto sul gradino più alto del podio olimpico e portando a casa i suoi 38 ori mostrando ancora una volta quanto sia efficiente la sua fabbrica di campioni.

Eppure, a fare bene i conti, a primeggiare su tutti i capi di stato nella trentesima edizione delle Olimpiadi moderne è stata la regina Elisabetta II. Certo, la sola Gran Bretagna – che con 29 ori si gode comunque un eccezionale terzo posto – non basta. Ma se si aggiungono gli altri 16 Paesi che la riconoscono come capo di tato i conti tornano: 48 ori e 145 medaglie totali, thank you very, very much.

Insomma, è il ‘piccolo’ Commonwealth – 137 milioni di persone che vivono per la stragrande maggioranza sparsi tra Canada, Australia, Papua Nuova Guinea, Nuova Zelanda, Giamaica e, ovviamente, Regno Unito – la vera potenza da battere?

Il resto del reame – Antigua e Barbuda, le Bahamas, il Belize, l’isola di Barbados, l’isola di Grenada, Saint Kitts and Nevis, Santa Lucia, le isole Solomone, Saint Vincent and Grenadines e Tuvalu – sfilano volentieri davanti alla loro regina, alla cerimonia di apertura come a quella di chiusura, e ben si adattano ad affrontare la globalizzazione con alle spalle l’Union Jack.

Ogni tanto, come Grenada, portano a casa una medaglia ed Elisabetta se ne rallegra. Se poi si aggiungono i risultati del ‘grande’ Commonwealth, l’associazione di nazioni un tempo parte – pi� o meno – dell’Impero britannico, allora Elisabetta sbanca a mani basse, quasi senza partita. Stati come il Sudafrica, l’India o il Kenya – in tutto il Commonwealth conta 54 membri – aggiungono 7 ori e 34 medaglie totali al conteggio. La Regina chiude dunque con 55 ori e 178 medaglie, sbaragliando Stati Uniti e Cina.