Lotito chiede i danni agli ultrà laziali dei cori razzisti e dei saluti romani: “Fanno 50mila euro”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Gennaio 2020 - 09:27| Aggiornato il 28 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA

Simboli fascisti esibiti dai tifosi della lazio (Ansa)

ROMA – Il presidente della Lazio Claudio Lotito, con un’iniziativa senza precedenti, fa causa ai propri tifosi biancoazzurri. Cioè ha chiesto i danni agli ultrà responsabili dei cori razzisti e dei saluti romani in occasione della partita di Europa League contro il Rennes

Sono infatti partite le lettere indirizzate ai tifosi incriminati (cioè denunciati per i fatti in questione) che fanno seguito a quella che finora era stata considerata tutto sommato una minaccia difficile da perseguire. La circostanza, nel mondo del calcio, è inaudita. Sebbene al presidente della lazio vada riconosciuto il merito di essere fra i pochissimi, se non l’unico, a non piegarsi ai ricatti della tifoseria.

Lotito chiede 50mila euro, a tanto ammonta il danno procurato secondo la società. “Dai filmati eseguiti dagli organi Uefa e dalle indagini della polizia conseguenti, è emerso che Lei si è reso responsabile dei comportamenti sanzionati che hanno arrecato un danno quantificabile in 50 mila euro (la cifra tiene conto della multa Uefa da 20mila euro, del mancato incasso per la squalifica nel match seguente contro il Celtic e del danno di immagine, ndr). Pertanto la invitiamo a prendere contatto con la società per concordare una modalità di risarcimento”.

Che poi la Lazio riesca davvero a ottenere i soldi richiesti dipenderà dall’esito della causa civile. Se il tifoso raggiunto dalla richiesta dimostrerà di essere nullatenente, per esempio, non caccerà un euro.

In caso contrario – e al netto della velocità dell’iter giudiziario –  la mossa rischia di diventare un precedente di impatto enorme nel rapporto tra società e tifoserie. Toccato nel portafoglio, anche l’ultrà più irriducibile alle modalità di un comportamento in linea con la correttezza politica ci penserà due volte prima di insultare un calciatore di colore o inalberare odiosi simboli politici. (fonte Gazzetta dello Sport)