Mandragora retrocesso dalla Nazionale all’Under 21 per la bestemmia. E Benassi?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2018 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA
Mandragora retrocesso dalla Nazionale all'Under 21 per la bestemmia. E Benassi?

Mandragora retrocesso dalla Nazionale all’Under 21 per la bestemmia. E Benassi?

ROMA – Le imprecazioni scuotono la serenità della Nazionale di calcio. Mandragora è stato retrocesso dalla Nazionale A all’Under 21 perché è stato squalificato dal giudice sportivo per essersi reso protagonista di reiterate espressioni blasfeme colte dalle telecamere durante la partita Udinese-Sampdoria. Ma Mancini ha convocato Benassi, centrocampista bomber, che è stato pizzicato mentre imprecava nel corso della vittoria della Fiorentina contro l’Udinese (video in fondo all’articolo).

Al momento i due casi sono diversi solamente perché Mandragora è già stato sanzionato dal giudice sportivo mentre Benassi non ha ricevuto squalifiche per l’espressione colorita durante l’ultima partita di campionato.

Sul “caso bestemmie”, si è pronunciato lo stesso Benassi dal ritiro azzurro: “Bestemmia? E’ stata un’imprecazione, solitamente non mi esprimo in un certo modo. Le immagini sono state verificate. E’ un caso chiuso, non ho nemmeno visto il video per quanto è successo a Mandragora”.

Sul declassamento di Mandragora dalla Nazionale all’Under 21, si è pronunciato Di Biagio

“La convocazione di Mandragora in Under 21 non è una punizione. Il ragazzo dovrà gestire in maniera diversa quello che è accaduto, perché è il capitano e non è il massimo d’esempio per quello che ha fatto. Ma non ha fatto niente di male, perché le sue imprecazioni non erano rivolte a nessuno in particolare. Ma l’Under 21 non è stata una punizione, mi sono confrontato a lungo con Mancini su tutti i ragazzi dell’under e abbiamo valutato di farlo venire in Under”.

Lo dice il tecnico della nazionale Under 21, Luigi Di Biagio, giustificando la convocazione di Rolando Mandragora, capitano degli Azzurrini, squalificato in Serie A per una giornata dal giudice sportivo per essersi reso protagonista di reiterate espressioni blasfeme colte dalle telecamere durante la partita Udinese-Sampdoria. “Certo – ha aggiunto Di Biagio in conferenza stampa – non è il massimo quello che ha fatto, ma se avessimo voluto punirlo lo avremmo lasciato a casa”.