Manifestazione Forza Nuova e ultrà al Circo Massimo: arrestati un ultrà della Roma e uno della Lazio
Pubblicato il 6 Giugno 2020 - 19:36 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Sono un ultrà della Roma e uno della Lazio i due arrestati dagli agenti della Digos di Roma.
I due ultrà sono stati fermati in seguito ai disordini registrati nel corso della manifestazione organizzata da Forza Nuova e da alcuni ultrà di estrema destra al Circo Massimo.
Secondo quanto di apprende, sono accusati di violenza, lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti contundenti.
A causa del lancio di oggetti un agente delle forze dell’ordine ha riportato lievi contusioni.
La nota del Partito Democratico: “Roma umiliata dai violenti”.
“Assistiamo sgomenti alle dirette e alle immagini che arrivano dalla manifestazione di Forza Nuova al Circo Massimo.
Ancora violenza nel cuore di Roma ad opera di gruppi neofascisti e ultrà, questa volta la rabbia antidemocratica si scatena contro i giornalisti a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.
Così in una nota il gruppo Pd del Campidoglio.
“È inaccettabile vedere Roma medaglia d’oro alla resistenza, città della pace – aggiunge – umiliata dall’arroganza di chi conosce solo il linguaggio della violenza”.
Daniele Ognibene (Liberi e Uguali): “La vera marcia fascista su Roma è quella di oggi al Circo Massimo”.
“La vera marcia su Roma violenta e fascista è quella di oggi al Circo Massimo. Questa di oggi è la logica conseguenza dell’esempio dato da Pappalardo, Meloni e Salvini che consapevolmente o inconsapevolmente sono scesi in piazza il due giugno contro tutto e tutti”.
Così in una nota il capogruppo LeU in Consiglio regionale del Lazio Daniele Ognibene.
“Forza Nuova – aggiunge – ha raccolto il testimone e sta mettendo a ferro e fuoco il centro di Roma.
È ora che si chiudano i covi dove si pratica il nazifascismo.
A via Taranto 57 vi è un pub che gode di impunità.
Non si capisce a quale titolo una birreria che espone in ogni dove croci celtiche possa continuare la sua attività politica.
Senza dubbio va applicata la legge che vieta ogni propaganda e riferimento all’apologia di fascismo – continua Ognibene – e per di più in questo luogo da quello che risulta è occupato abusivamente e infischiandosi di ogni regola vanta anche un’attività commerciale.
Va ripristinata la legalità e non si può più vedere che vengano tenuti aperti spazi a chi continua a propagandare idee che hanno lasciato un segno di profondo dolore e sdegno nel nostro Paese.
È tornata la strategia della tensione fascista – conclude Ognibene – ed è ora che Salvini e Meloni o prendano le distanze da questi violenti ed abbassino i toni e ritornino al dialogo democratico” (fonte Ansa).