Marcello Lippi, la ricetta: “Massimo 5 stranieri a squadra”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2016 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA
Marcello Lippi, la ricetta: "Massimo 5 stranieri a squadra"

Marcello Lippi, la ricetta: “Massimo 5 stranieri a squadra”

ROMA – Marcello Lippi, la ricetta: “Massimo 5 stranieri a squadra”. I club si mettano d’accordo, non più di 5 stranieri per squadra. E’ la ricetta di Marcello Lippi per dare un futuro più forte al calcio italiano e maggiori chance di scelta al ct azzurro alle prese con le convocazioni. Intervenuto al programma radiofonico “Radio anch’io lo sport”, Lippi ha sottolineato anche il problema di questi giorni per il ct della Nazionale Antonio Conte, di dover scegliere gli azzurri su una platea limitata a solo il 35% di giocatori italiani nel nostro campionato.

Dieci anni fa, quando gli azzurri di Lippi trionfarono al Mondiale di Berlino, gli italiani in campo nelle squadre di serie A erano invece il 66%. Come invertire questa tendenza ? “E’ possibile solo se c’è la volontà dei presidenti – ha detto Lippi – Legalmente non si può fare, c’è la libera circolazione dei lavoratori, e i calciatori sono lavoratori dipendenti, quindi possono giocare ovunque”.

Per il ct campione del mondo, e probabile nuovo direttore tecnico degli azzurri, “basterebbe che si mettessero dì’accordo i presidenti, decidendo che d’ora in avanti prendono massimo 5 stranieri per squadra e gli altri sei in campo sono italiani. Lo so che è pura fantasia, ma è l’unica cosa possibile. Tutti dicono che ci sono troppi stranieri. serve un patto d’onore”.

Dieci anni fa la Nazionale di Marcello Lippi vinceva i Mondiali di calcio. “Penso spesso a quel Mondiale -ha detto oggi l’ex ct ai microfoni di ‘Radio anch’io lo sport’. “Sono in contatto spesso con i giocatori che hanno partecipato a quell’impresa tanti sono ancora protagonisti”, ha detto Lippi che si appresta a tornare in azzurro nel ruolo di direttore tecnico. “Penso a Buffon, Barzagli, Totti, che è riuscito a convincere tutti a farlo giocare ancora un anno. Sono giocatori immortali. Non penso mai al loro futuro, sono ancora protagonisti”.