Marco Pantani, pallina di cocaina messa dopo vicino al cadavere? Nuovi teste…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2014 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA
Marco Pantani, pallina di cocaina messa dopo vicino al cadavere? Nuovi teste...

Marco Pantani (foto Ansa)

RIMINI – La pallina di cocaina trovata accanto al cadavere di Marco Pantani è stata aggiunta in un secondo momento per depistare le indagini? E’ quanto si deduce dalla testimonianza di due infermieri che arrivarono sul luogo del delitto. Testimonianze riportate da Francesco Ceniti su La Gazzetta dello Sport.

Riporta Ceniti:

“Non c’era nessuna pallina bianca accanto al cadavere del ciclista. Siamo strasicuri anche perché abbiamo il dovere professionale di segnalare alle autorità qualunque possibile elemento, specie se è una sostanza stupefacente, presente sulla scena. Non c’era nulla e nulla è stato segnalato”.

Ceniti spiega perché questo potrebbe ribaltare quanto emerso sinora dall’inchiesta:

Le due persone (sentite di recente dall’avvocato Antonio De Rensis, alla presenza di altri legali, in giorni e posti diversi) affermano un fatto gravissimo: qualcuno avrebbe posizionato in un secondo momento accanto a Pantani la pallina (grande più di una noce) di coca mista a mollica di pane. Una alterazione della scena con un preciso scopo: condizionare le indagini e portarle verso la pista dell’overdose accidentale. Senza quella pallina, il castello costruito 10 anni fa crolla in modo inesorabile.

Il perché è presto detto: secondo gli inquirenti di allora e il professor Fortuni (autore dell’autopsia), il Pirata avrebbe mangiato volontariamente gli oltre 20 grammi di coca risultati letali. Una pratica inusuale, contestata dal professor Avato (autore della perizia contenuta nell’esposto della famiglia Pantani) che ha ipotizzato invece un’ingestione forzata, con la droga sciolta nell’acqua. La pallina dava credito alla ingestione compulsiva del ciclista: cadendo a terra per il malore causato dall’overdose, l’ultimo boccone sarebbe stato rigurgitato, restando nella pozza di sangue a circa 50 centimetri dal cadavere.

Ceniti racconta che la testimonianza dei due infermieri è stata volontaria_

I due infermieri, però, negli ultimi mesi hanno seguito con attenzione le notizie diffuse dai media sulla riapertura del caso. E proprio leggendo i tanti dubbi sollevati dalla famiglia Pantani, hanno “scoperto” dell’esistenza di una pallina accanto al corpo. “Ma di cosa stanno parlando?” si sono chiesti. E hanno rintracciato l’avvocato De Rensis: “Abbiamo cose importanti da riferirle”.

I due testimoni hanno anche raccontato di “non aver mai defibrillato Pantani e di aver leggermente scostato il corpo al massimo di 20 gradi per mettergli degli elettrodi e capire se c’era attività. La macchina, se non riscontra nessun segnale, non permette la defibrillazione”. Anche queste informazioni vanno in contraddizione con quanto affermato dai vecchi inquirenti: nel video girato nella stanza si sente chiaramente affermare dai poliziotti “il 118 ha cercato di rianimare Pantani, defibrillandolo”.