Margaret Court, l’ex tennista attacca i gay: “Il tennis è pieno di lesbiche”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2017 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Margaret Court, l'ex tennista attacca i gay: "Il tennis è pieno di lesbiche"

Margaret Court, l’ex tennista attacca i gay: “Il tennis è pieno di lesbiche”

ROMA – Margaret Court, tutt’ora ancora primatista di Slam vinti in carriera, 24 contro i 23 di Serena Williams, ora è pastore del Victory Life Centre, una chiesa cristiana di Perth in Australia. E oggi la 74enne è tornata a far parlare di se affermando che “il tennis è pieno di lesbiche” e i bambini transgender sono “opera del diavolo”, ravvisando addirittura un complotto mondiale per plagiare le menti dei piccoli.

La scorsa settimana, in una lettera aperta, la Court aveva dichiarato di non volare più con la Qantas, la compagnia di bandiera australiana, in segno di protesta contro l’appoggio dato dalla società ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Ora in una trasmissione radiofonica, su Vision Christian Radio, l’ex campionessa del tennis ha ribadito di non avere nulla contro le persone gay, ma di volerle aiutare.

“Sono esseri umani – ha concesso magnanima – e delle ricerche Usa hanno dimostrato che il 92 per cento di loro hanno subito una qualche forma di abuso, sessuale o psicologica, durante l’infanzia che le ha portate ad essere così”.

Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione di molti ex giocatrici: da Samantha Stosur a Nicky Kyrgios, dalla grande Martina Navratilova, da sempre nel mirino della Court per il suo orientamento sessuale, all’olandese Richel Hogenkamp, una delle poche giocatrici in attività ad aver dichiarato la propria omosessualità. La grande tennista ceca, che nel 2014 si è sposata con la compagna Julia Lemigova, ha addirittura chiesto agli organizzatori degli Australian Open di togliere il nome della Court al campo del Melbourne Park che nel gennaio 2003 venne appunto ribattezzato Margaret Court Arena.

Anche Il n°1 al mondo, Andy Murray, interrogato sull’argomento in questi giorni a Parigi, non si è sottratto: “Se due persone si amano, che siano due uomini o due donne, è fantastico e non capisco perché la cosa debba essere importante per altri: tutti devono avere gli stessi diritti”.