Mario Balotelli non va dalla Kyenge. Sms di scuse. Ma anche abbraccio evitato?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2013 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA
Mario Balotelli

Mario Balotelli

ROMA – Balotellata? Gaffe? Mario Balotelli domenica mattina (8 settembre) non si è presentato all’incontro della nazionale con il ministro Cecile Kyenge. Non è stta una assenza qualunque, si è trattato invece di una mancanza di riguardo nei confronti della Kyenge proprio dal calciatore nero che più di tutti ha patito (e anche cavalcato) l’oltraggio razzista negli stadi, al punto con le sue sfuriate, da imprimere una virata l’atteggiamento delle autorità calcistiche.

Che proprio lui abbia mancato di rispetto a Cécile Kyenge ha un significato evidente: che lui della ministra di colore se ne fa un baffo, che non si cura di tutta quella retorica buonista che si è alzata dopo le villanate del leghista Roberto Calderoli e in fondo anche che i ministri è meglio che stiano in ufficio, anche la domenica, invece di andare a cercare opportunità di foto a basso prezzo. E certo per la Kyenge una bella foto con Balotelli, tutti e due neri neri, sarebbe stata una bella occasione. Sono in molti che pensano che Mario Balotelli, testa calda ma molto intelligente, abbia voluto sfilarsi da un abbraccio interessato che lo avrebbe solo ghettizzato, proprio ora che i suoi successi calcistici hanno realizzato quella integrazione che la Kyenge predica ma non si fa con le parole ma con il lavoro e il tempo.

Nel pomeriggio di domenica, Balotelli, dopo essersi reso conto della gaffe, ha scritto un sms di scuse – molto cordiale riferiscono le fonti, ma nessuno lo ha potuto leggere – al ministro.

L’incontro aveva carattere non ufficiale e facoltativo, dunque non prevedeva obblighi (se non morali). C’era il presidente (Abete), c’era l’allenatore (Prandelli), c’era il capitano (Buffon), c’erano due «nuovi italiani» (Ogbonna ed El Shaarawy, oltre a Chiellini, Maggio e Candreva): non c’era Balotelli, l’azzurro che più di tutti gli altri incarna e può incarnare la lotta da lui più volte invocata contro certe brutture che sono anche del mondo del calcio. “E in Federcalcio – scrive la Gazzetta – l’episodio non è stato certamente gradito.”

Certo, sono tutti burocrati governativi o para…