Maroni: “Daspo per giocatori e ultrà”

Pubblicato il 24 Aprile 2010 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Totti

Lotta dura senza paura: alla violenza negli stadi, ai giocatori che conoscono solo “l’etica dei soldi”, ai genitori “che ai campetti incitano i bambini che stanno giocando gridando ‘spaccagli le gambe’”. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, a Pistoia per la consegna del premio ‘Memorial Bardelli’, ribadisce che contro la violenza negli stadi ci sarà “tolleranza zero”.

Maroni è stato premiato per la tessera del tifoso, “un provvedimento mirato per tener fuori la violenza dagli stadi – dice -. Il calcio è lo sport più bello del mondo ma sono preoccupato per il ritorno di una violenza che ha imposto l’emissione di 1.500 Daspo solo quest’anno, contro i 4.000 da quando esiste il provvedimento”.

Il calcio è la sua passione, tanto che il ministro non resiste a ricordare ad una platea di oltre 500 persone che “sono un tifoso, anzi un fazioso milanista, e purtroppo non navighiamo in buone acque quest’anno”, e si dice felice se arrivasse Mario Balotelli alla squadra rossonera. Ma subito il pensiero torna alla ‘tolleranza zero’. E Maroni ribadisce la bontà dello strumento ‘tessera’: “La tessera del tifoso è stata contrastata da alcune tifoserie e di conseguenza da alcune società, succubi di quelle tifoserie”. Maroni va giù duro. Si dice preoccupato della recrudescenza della violenza e cita i 1.500 Daspo emessi dall’inizio del campionato. Daspo che andrebbero inflitti “anche a certi giocatori e ad alcuni genitori”. Il ministro ha fatto riferimento a un giocatore laziale che avrebbe colpito un giocatore romanista alla fine del derby mentre quest’ultimo esultava sotto la curva all’ Olimpico. “Bisognerebbe pensare ad una forma di Daspo per questi giocatori per i quali l’etica è solo un optional e contano solo i soldi”. Un uppercut e un ko fulminanti per un mondo, come quello del calcio, che avrebbe “il dovere di educare i ragazzi ai valori dello sport”. E che dire di quei genitori “che a bordo dei campetti incitano i propri figli che stanno giocando a pallone urlando ‘spaccagli le gambe’”?.

Daspo anche per loro. Poi Maroni pronuncia la parola ‘riforme’ e mette in agitazione parte della platea. Ma il ministro si riferisce alla proposta di legge sulla proprietà degli stadi come un tassello ulteriore nel progetto-sicurezza: “Oggi gli stadi sono di proprietà dei Comuni, se si esclude l’Olimpico – ha detto Maroni -. Così restano senza sorveglianza. Le strutture devono essere di proprietà delle società, controllati anche durante la settimana da personale professionista, In Parlamento c’é una proposta di legge di riforma e spero che possa essere approvata quanto prima”.