Massimiliano Allegri: “Il segreto della Juventus è…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2016 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Massimiliano Allegri (foto Ansa)

Massimiliano Allegri (foto Ansa)

ROMA – “Il cazzeggio è un importante ingrediente dei successi”, spiega, intervistato da Vanity Fair, il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri. “Il riposo è fondamentale quanto il lavoro, staccare ogni tanto fa bene alla testa. Dico sempre che ognuno deve mostrarsi per com’è realmente e io sono proprio così. Mi piace scherzare, mi viene naturale. Sarà che sono livornese e l’ironia ce l’ho nel sangue”.

Senza maschere, anche su Twitter, quando lancia un hashtag dopo una vittoria all’ultimo minuto o cita il maestro Yoda per un sorteggio poco fortunato: «Fare o non fare. Non c’è provare». E Max ha fatto. Anche troppo in vita sua: una carriera da calciatore («altrimenti sarei diventato un cazzaro»), la passione per i cavalli tramandata dal nonno («ma sul calcio non ho mai scommesso una lira») e parecchie donne, con tanto di fuga dall’altare a 24 anni nel giorno del matrimonio («Bischero sì, traditore no»).

Ha spinto al massimo i motori, non si è fatto mancare nulla e oggi, alla soglia dei 49 anni, veleggia sereno a velocità di crociera. Non certo impigrito, casomai più maturo: «Calma, pazienza ed equilibrio». Tre parole magiche, il suo leitmotiv calcistico, applicabile anche alla vita. E pure ai social network, già che ci siamo, dove esagerare e rompere gli argini è fin troppo facile. «Per me è un divertimento – confessa -. Non sono strumenti né positivi né negativi, bisogna saperli usare con moderazione».

Sbandare su internet è un attimo. Uno sfogo, un post sbagliato, e finisci subito sulla bocca di tutti.  Un rischio per tanti giovani calciatori, ma non solo. Anche per Valentina Allegri, la primogenita del tecnico toscano, abile ad attirare l’attenzione su di sé grazie ad un video su Instagram in cui festeggia cantando lo Scudetto juventino. «Quando ero ragazzo il mondo era diverso, adesso  è normale che tutti usino questa comunicazione – conclude Max -. Un consiglio a mia figlia? Di restare nei limiti».