Materazzi: “Con Zidane ho chiarito, ma non saprete che ci siamo detti”

Pubblicato il 9 Dicembre 2010 - 18:13| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

Tra Materazzi e Zidane ci sono stati una stretta di mano e uno sguardo dritto negli occhi al Melià di Milano il 4 novembre di quest’anno. A Balotelli invece uno schiaffo e una scarpa in faccia ma anche merendine e attenzioni quando è stato operato: sono le “rivelazioni” di Materazzi in una intervista alla Tribù del Calcio su Mediaset Premium.

”E’ vero – racconta il difensore – nella stagione 2005-2006 fui molto vicino a finire al Milan. Mancini non mi vedeva, voleva che me ne andassi: c’era anche il Villareal che mi cercava, mentre a me premeva soprattutto andare a giocare per guadagnarmi il Mondiale. Non ho problemi ad ammetterlo: fui vicinissimo a firmare col Milan, poi però parlai con Lippi, il c.t. mi disse di non preoccuparmi, che un posto tra i 23 me l’avrebbe dato comunque e quel colloquio fu la mia fortuna”. ”Decisi di restare dove il cuore mi diceva di stare, Lippi – dice – mantenne la promessa, mi portò in Germania e poi quel che successe lo sapete”.

A proposito del Mondiale 2006, Materazzi illustra i particolari dell’incontro con Zidane: ”Stavo uscendo dall’hotel (dove era andato per salutare Mourinho), quando qualcuno cercò di fermarmi: c’è un problema, mi dissero, c’è Zidane che sta parcheggiando proprio a fianco della tua auto. Risposi che non vedevo dov’era il problema; uscii, mi trovai di Zidane di fronte e sfruttai l’occasione per dirgli delle cose, cose che sappiamo io e lui, che restano tra noi. Diciamo che sono stato io a parlare di più e quando lui alla fine lui mi ha allungato la mano, io l’ho tenuta stretta e non l’ho mollata fino a che non mi ha guardato bene in faccia. Era quello che volevo. E’ andata così, per me è stato bello: per lui non so”.

Sul rapporto con Balotelli, ammette: ”Uno schiaffo e una scarpa in faccia gli sono arrivati; ma quando l’hanno operato, ed era in ospedale, c’ero io a mezzanotte a fargli compagnia e ad andare a prendergli le merendine alla macchinetta”; sul rapporto con Ibrahimovic: ”Lo scontro nel derby? Semplicemente io mi sono fermato per non fargli del male, lui invece no. Ma va bene così”.