Mazzola propone la staffetta: “Rivera al posto di Abete in Figc”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2014 - 18:22 OLTRE 6 MESI FA
Sandro Mazzola e Gianni Rivera

Sandro Mazzola e Gianni Rivera

CITTA’ DEL VATICANO – Sandro Mazzola ripropone una staffetta. Non quella celebre ai Mondiali del ’70 tra lui e Gianni Rivera. Ma una nuova, di potere, con Rivera ancora una volta nella parte di chi subentra. Secondo Mazzola, infatti, Rivera è l’uomo giusto per sostituire Giancarlo Abete, dimessosi dopo il flop dell’Italia ai Mondiali in Figc.

Secondo Mazzola che ne parla in un’intervista all’Osservatore Romano

“Gianni non solo è stato un fuoriclasse sul campo, ma ha grande esperienza a livello dirigenziale e conosce molto bene la realtà giovanile. Se il calcio è in crisi, facciamolo salvare da chi di calcio ne capisce”

Mazzola, nell’intervista al quotidiano vaticano, lancia la proposta Rivera ben consapevole dell’apparente ironia di una candidatura sostenuta proprio da lui, l’antagonista della staffetta dei mondiali messicani. Ma la sua attuale visione del calcio italiano, dopo l’eliminazione in Brasile, volge al buio pesto.

“Ma sa perché metà delle qualificate sono sudamericane? – osserva – Perché lì i bambini ancora giocano per strada, scoprono giorno per giorno il gusto di un dribbling, di una finta, di un tunnel, lì devono difendere il pallone da mucchi selvaggi, lì tentano le giocate più spettacolari. Quella è la scuola migliore per far crescere dei campioni: il divertimento”.

Sono anni che Mazzola va lanciando questo allarme per il calcio italiano: è sempre più difficile che emergano giocatori di talento perché le scuole ingabbiano i bambini, sin da piccoli, in tattiche, schemi e preparazione fisica, e lasciano poco spazio al pallone, al gioco.

E ora dopo due mondiali falliti (con l’illusione di un Europeo andato oltre le aspettative), un campionato pieno zeppo di calciatori stranieri, senza un commissario tecnico e con il presidente dimissionario, le prospettive per una delle federazioni più titolate al mondo sono davvero fosche. Da qui l’ipotesi Rivera. Anche a proposito della disastrosa missione azzurra ai mondiali brasiliani, l’ex campione non usa mezzi termini

“Macché clima e ambiente! – commenta – Nel Settanta in Messico andammo a giocare a Toluca, a oltre 2.600 metri sul livello del mare, con un caldo terribile: ti rinfrescavi in panchina e quando arrivavi a metà campo la maglia era già asciutta… Però se hai i piedi buoni, di solito le partite le porti a casa”. “L’altra grande delusione – dice Mazzola – è stata la Spagna. Ma in quel caso è solo la fine di un ciclo che lascia prevedere un pronto rilancio: il ricambio generazionale per le Furie rosse sembra dietro l’angolo”.

Per l’ex mezzala dell’Inter e della Nazionale il futuro del torneo dice soprattutto Brasile e Argentina. “Non hanno giocato benissimo all’inizio, poi però i colpi di Neymar e di Messi hanno risolto tutto”. E ora tutto sembra andare verso lo scontro tra i due campioni: “Tutti ormai, visti gli accoppiamenti dopo i gironi, si aspettano la finale tra i padroni di casa e l’albiceleste. Se sarà così, sarà davvero un confronto affascinante: lì si vedrà chi è il più forte e decisivo tra i due. Però…”. Però? “Però attenti alle sorprese. Io sono rimasto molto colpito dalla Costa Rica”.