Milan-Barcellona, Ibra punge Messi: “E’ il numero uno, ma in Italia…”

Pubblicato il 28 Marzo 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

Zlatan Ibrahimovic (LaPresse)

CARNAGO (VARESE), 27 MAR – L’Italia e’ la sua ”seconda casa”, e la serie A il suo regno, visto che l’ha vinta più e piu’ volte con tre squadre diverse. Ma storce il naso Zlatan Ibrahimovic all’idea di affrontare ‘all’italiana’ Lionel Messi e il resto del Barcellona, incluso il mai tanto amato Pep Guardiola. ”Non mi piace il gioco difensivo, pero’ se serve per un buon risultato va bene”, spiega lo svedese, e Massimiliano Allegri lo rassicura chiarendo che il Milan non ha le caratteristiche fisiche per replicare la muraglia interista costruita da Mourinho contro i blaugrana nella semifinale 2010.

Meglio per Ibrahimovic, che vuole affrontare a viso aperto Messi, ”il piu’ forte al mondo”, non prima di averlo sfidato a mettersi alla prova nel campionato italiano. ”La Liga e’ tecnica ed elegante ma e’ piu’ difficile la serie A. Se portassero il Barca in Italia farebbe lo stesso. Messi da solo – nota – come tutti avrebbe bisogno di tempo per adattarsi: se non hai attorno tutta quella qualita’ hai piu’ responsabilita”’.

Moratti farebbe carte false per portare la ‘Pulce’ all’Inter e dare questa soddisfazione a Ibrahimovic, che comunque nota come ”Messi e’ in crescita, batte un record dopo l’altro: spero che continui a lungo, cosi’ quando guardo il calcio mi diverto”. I due avrebbero potuto divertirsi insieme piu’ di un solo anno, e oggi Ibrahimovic sembra dispiacersene. ”Per me era un sogno arrivare li’, peccato sia durato solo un anno. E’ un onore – spiega – aver giocato al Barcellona, nella squadra piu’ forte del mondo”. I colori blaugrana se li porta ancora dentro, tanto da tifare Barca nella corsa alla Liga con il Real Madrid di Mourinho.

Ma a Barcellona non tutti lo rimpiangono. A partire dall’ex presidente del club catalano Joan Laporta, che ha definito il suo acquisto ”un errore”. ”Pero’ quando sono arrivato non la pensava cosi’… – se la ride lo svedese – Non so se con Guardiola ci stringeremo la mano, per me il passato e’ passato, sono un uomo e guardo avanti. Non ho nulla da dimostrare. Ne’ mi interessano i paragoni con Messi e Cristiano Ronaldo. Io conosco il mio livello e le mie potenzialita”’.

Di certo non si lamenta di lui Allegri: ”E’ semplice allenarlo, e’ un grande professionista che si mette sempre in discussione”. E segna. Con 29 gol in 33 presenze, il centravanti di Malmoe sta giocando la sua migliore stagione, ma bucando questa doppia sfida probabilmente i giudizi si ridimensionerebbero. ”Tutta la squadra deve fare una partita perfetta, a partire da me. Si gioca contro i piu’ forti. Non abbiamo nulla da perdere – nota Ibra – Non sara’ come nel girone, quando la sconfitta non precludeva la qualificazione: ora non possiamo perdere. Se qualcuno conoscesse i difetti del Barcellona l’avrebbe gia’ battuto, Dopo la partita vedremo dove si poteva fare meglio e ne discuteremo”.

”Il Milan ha una grande tradizione in Champions, con tante coppe vinte, speriamo di ripetere questa storia”, dice ancora Ibrahimovic, che vede i suoi figli ”crescere da italiani” e assicura che ”il mio futuro e’ qua: ho ancora due anni di contratto con il Milan, spero di giocarli bene e poi non so se resto o vado via”. Perche’ l’Italia e’ la sua seconda casa, ma con lo svedese non si sa mai.