Milan giocherà l’Europa League, Tas accoglie ricorso. L’ex proprietario Li indagato per falso in bilancio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Luglio 2018 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA
milan tas fassone

Milan in Europa League, il Tas ha accolto il ricorso

ROMA – Il Milan torna in Europa League. La notizia più attesa in casa rossonera è arrivata da Losanna: il Tas infatti [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] ha accolto il ricorso ribaltando quindi la decisione della Uefa.

Ha avuto successo la strategia del club rossonero di fronte agli arbitri di Losanna. Il Tas ha cancellato la squalifica ritenendola non proporzionata alle violazioni commesse, rinviando il caso davanti alla Camera Giudicante che ora dovrà pronunciarsi tenendo conto dei rilievi del Tas. Non ha invece accolto la richiesta di rinvio davanti alla Uefa per un nuovo settlement agreement.

Il verdetto del Tas rimanda la pratica Milan all’Uefa. Si torna indietro al momento della richiesta di settlement agreement, la forma di sanzione dalla quale sono passati anche altri club nel corso di questi anni. Si tratta di un accordo transattivo della durata di alcune stagioni nel quale il club si impegna a rientrare nei paramentri del Fair Play Finanziario con un piano che prevede uno sforamento minimo nella prima fase. Il Milan, così come accaduto a Inter e Roma, dovrà sottostare a limitazioni sportive (rosa ridotta a 21 o 22 elementi) e di movimento sul mercato e nel monte stipendi. Una serie di misure che accompagnano il riallineamento verso l’equilibrio di bilancio e, allo stesso tempo, fungono da sanzione per le violazioni del passato. I settlement agreement prevedono anche il pagamento di una sanzione in parte esecutiva subito e in parte condizionata al rispetto progressivo degli impegni assunti.

Nelle stesse ore la procura la procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati per falso in bilancio Yonghong Li nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Paolo Storari sull’operazione con la quale l’uomo d’affari cinese lo scorso anno ha rilevato il Milan dalla Fininvest. Nella sede del Milan dell’advisor di Fininvest, Lazard, si sono presentati questa mattina gli uomini della guardia di finanza.

Il filone nasce da un rapporto investigativo della finanza, depositato lo scorso 5 dicembre in procura, in cui si sottolineavano tre operazioni sospette da 300 milioni effettuate dell’imprenditore cinese. Il Milan è stato acquistato per 745 milioni lo scorso anno, ma pochi giorni fa, Li non e riuscito a restituire 32 di euro, una parte del debito al fondo Elliott, perdendo così il controllo della società.

L’acquisizione di atti eseguita questa mattina dal Nucleo di polizia tributaria, ha riguardato tutti i soggetti che hanno seguito l’acquisizione del Milan di Li da Silvio Berlusconi. Oltre che nella sede del Milan e di Lazard, i finanzieri si sono recati nella sede di Paribas, enest & young, Rothschild e alla Sport investiment srl. La procura vuole capire i controlli che sono stati fatti sui flussi di denaro provenienti da Hong kong, transitati su società con sede in paradisi fiscali e depositati sui conti Fininvest. Dalle prime segnalazioni giunte sul tavolo del procuratore capo di Milano, Francesco Greco, il 5 dicembre scorso, il denaro versato da Lì avrebbe avuto una origine sospetta.