Milan, Galliani scrive ad Abete: “Mettiamo gli arbitri di porta”

Pubblicato il 2 Aprile 2012 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA

Adriano Galliani (LaPresse)

Milano – Penso “che non vi sia ragione per non adottare anche da noi l’istituto degli arbitri di porta, già praticato dall’Uefa in Champions League”. Lo scrive l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani in una lettera pubblicata sul sito del club rossonero indirizzata al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. “Caro Presidente – scrive il dirigente rossonero – come certamente sai, il Milan è stato vittima in due recenti occasioni di altrettanti errori arbitrali: nel corso di Milan-Juventus e di Catania-Milan non gli sono infatti state attribuite due marcature, peraltro decisive ai fini dei risultati, perchè la terna arbitrale non ha visto che il pallone aveva superato per intero la linea della porta”.

“Le persone – e dunque anche chi dirige una partita di calcio – commettono inevitabilmente errori”, prosegue Galliani. “Tra questi ultimi, però alcuni sono davvero molto difficili da accettare, pur mettendo in campo tutta la ragionevolezza e la comprensione disponibili. Tali sono quelli di cui per ben due volte il Milan è stato destinatario”.

L’ad rossonero spiega di rendersi conto che le “soluzioni tecnologiche, quali quelle proposte da più parti, potrebbero trovare ostacoli e non essere accettate dal sistema; penso però che non vi sia ragione per non adottare anche da noi l’istituto degli arbitri di porta, già praticato dall’Uefa in Champions League: non prevede, mi pare, particolari accorgimenti e non ha alcuna caratteristica di “alienità”, ciò che potrebbe invece addebitarsi a sensori, moviole e simili. L’obiettivo di tutti, anche fuori del gioco del calcio – evidenzia il dirigente rossonero – è l’eliminazione, quando possibile, dell’incertezza: credo quindi che quel che ti propongo si debba fare al più presto e mi sento di escludere che tu non convenga con me”.

“Attendo dunque il tuo pronto intervento normativo nel senso qui suggerito e – scrive in conclusione Galliani – grato dell’attenzione, ti prego di gradire i miei più cordiali saluti”.