Milan-Juventus, Moggi attacca Braschi: “Perchè hai scelto Rizzoli come arbitro?”

Pubblicato il 25 Novembre 2012 - 12:23 OLTRE 6 MESI FA
Milan-Juventus, Moggi attacca Braschi: “Perchè hai scelto Rizzoli come arbitro?”

ROMA – Luciano Moggi, nel suo blog per Libero, attacca la designazione dell’arbitro Rizzoli per la supersfida tra Milan e Juventus. “Quando uno se le va a cercare! Il designatore Braschi, non sapendo come complicare la vita a sè e agli altri, sceglie l’arbitro Rizzoli per Milan- Juve, senza minimamente tener conto di quanto accaduto in precedenza quando appunto Rizzoli, in qualità di giudice di porta, ne ha combinate di tutti i colori e sempre in favore della Juve: giusto ricordare la Supercoppa tra Napoli e Juve; Catania per Catania-Juve, Torino per Juve-Inter, tutti avvenimenti recenti”.

Scrive Moggi su Libero:

Il primo ad essere imbarazzato sarà l’arbitro stesso, scendere in campo con l’aureola di “juventino” può portarlo a decisioni opposte rispetto alle precedenti, in caso di incertezza. Qualcuno ipotizza che sia stato mandato apposta per dare contro alla Juve, noi non vogliamo credere a tanto, ci interroghiamo però sul come viene gestito questo sport per capire il perché ogni settimana c’è qualche casino da ripianare. Il dato che risalta, il Milan è doppiato dalla Juve con l’aggiunta di due punti in più. Una differenza che crea una voragine, mai immaginata dalla tifoseria rossonera, tanto meno dagli addetti ai lavori, si poteva infatti ipotizzare che la rivoluzione attuata in squadra potesse pesare sui risultati ma fino a questo punto era difficile pensarlo. Riandare al passato e leggere il presente si ha come la sensazione di un salto copernicano rispetto al Berlusconi che prelevò i più forti giocatori del mondo squilibrando la serie A dell’epoca con ingaggi mai dati prima.

C’è un tempo per tutto: per le follie, detto senza offesa, e per il fair play finanziario forse troppo rigoroso. Il pensiero segreto del presidente del Milan lo conosciamo,lui guardava alla triade, lo sollecitava molto la capacità juventina dell’epoca di vincere con larghezza autofinanziandosi con quei successi e con abili operazioni di mercato, non gravando quindi sul club. Il metodo gli deve essere rimasto in testa, e forse lo vorrebbe riprodurre, ma dobbiamo avvertire che la strategia non è facile da attuare e provoca anche invidie, ben conosciute, purtroppo per la Juve… in entrambe le società milanesi .