Milan-Napoli, Pazzini ‘uomo sorpasso’: l’intervista della Gazzetta

Pubblicato il 13 Aprile 2013 - 10:17| Aggiornato il 12 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Riflettori su Milan-Napoli. La partita che verrà disputata domani alle ore 20.45 è senza dubbio il ‘match clou’ della trentaduesima giornata del campionato di Serie A. 

Si affrontano seconda contro terza. Il Napoli ha 62 punti, il Milan 58. Le due squadre si stanno giocando il ‘ruolo di anti-Juve’. I bianconeri sono lanciati verso il loro secondo scudetto consecutivo.

Partita da dentro o fuori. Dopo questa sfida mancheranno altre sei giornate prima della conclusione del campionato, una sconfitta del Milan spegnerebbe quasi definitivamente i sogni di secondo posto di Massimiliano Allegri.

 La seconda posizione è molto importante perchè garantisce un accesso diretto alla Champions League, mentre con la terza piazza si è costretti ai preliminari in agosto.

L’allenatore rossonero dovrà fare a meno di Mario Balotelli, squalificato per tre giornate dopo gli insulti nei confronti del guardalinee di Fiorentina-Milan, ma potrà contare su un ritrovato Giampaolo Pazzini. 

L’ex attaccante di Inter e Sampdoria è il vice-capocannoniere del Milan con 13 gol, meglio di lui ha fatto solamente Stephan El Shaarawy.

Marco Pasotto della ‘Gazzetta dello Sport’ ha intervista Pazzini a poche ore dal big match contro il Napoli. Riportiamo alcuni passaggi di questa esclusiva della ‘rosea’.

Pazzini, come procede la missione Champions? 
“La premessa è che una squadra come il Milan in Champions ci deve essere. Sempre. Detto questo, se perdiamo col Napoli il secondo posto diventa quasi impossibile. Semplicemente, dobbiamo vincere. Ci faremo trovare pronti”.

Basta non ripartire dal secondo tempo di Firenze… 
“Purtroppo qualche strascico quella partita ce l’ha lasciato. Bisognava portarla a casa, per noi è stata una lezione. Una squadra più matura, in grado di capire bene quel frangente, ce l’avrebbe fatta. Comunque non credo si tratti di stanchezza fisica, ma di approccio mentale: sul due a zero abbiamo pensato che fosse finita”.

Lei a Firenze ci ha giocato quattro anni: come si spiega tutta quella tensione, in campo e in tribuna? 
“Quando si esaspera troppo una partita nei giorni precedenti, poi succedono queste cose. E ha influito molto anche la situazione particolare di Montolivo. Lui però è stato bravissimo: ha sofferto tutta la settimana ma è stato ripagato. Bravissimo”.

E’ vero che nei mesi estivi è stato vicino al Napoli? 
“C’è stato qualcosa, sì, ma le strade non si sono poi trovate. Con Mazzarri comunque ho sempre avuto un bel rapporto. Mi piaceva come faceva giocare quella Samp (gennaio-maggio 2009, ndr)”.

Lei ha sentito i cori razzisti contro Balotelli? 
“E’ arrivata una multa del giudice sportivo. Non serve aggiungere altro”.

Mario può essere stato innervosito anche dai ripetuti falli. Il trattamento è sempre lo stesso. 
“Tempo fa abbiamo sottolineato il problema sia lui che io, ma non è cambiato nulla. Ai difensori si continua a concedere troppo, mentre bisognerebbe ammonire subito, al primo intervento duro. Non al quarto. Invece è stato ammonito lui per una leggerezza, nonostante abbia preso botte dall’inizio alla fine”.

Che effetto le ha fatto giocare quei dieci minuti assieme a lui? Può essere un progetto fattibile? “Direi proprio di sì. E’ un peccato che fino ad ora ci siamo incrociati pochissimo. Mi piacerebbe provare, sono curioso di capire cosa riusciremmo a combinare insieme. Non ci può essere incompatibilità perché lui è un attaccante moderno, che si muove, svaria e apre le difese. Lavora anche per gli altri. Il suo più grande pregio sul campo è l’incredibile strapotere fisico, mentre umanamente è molto tranquillo, un giocherellone. A volte persino ingenuo”.