Milan, dieta vegana e sconfitte. Vincenzo Montella sotto accusa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2017 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il Milan va male? La “colpa” è della dieta vegana imposta da Vincenzo Montella ai suoi giocatori. L’allenatore campano avrebbe imposto ai rossoneri un regime alimentare a base di soia e kamut. I giocatori, invece, racconta Enrico Currò su Repubblica, vorrebbero più carne rossa. Che da sempre, tra l’altro, è parte importante delle diete dei calciatori. La questione è diventata di importanza pubblica da quando i risultati scarseggiano e il Milan è finito dietro alle inseguitrici dirette della Juventus, con il rischio sempre più concreto di restare per un altro anno fuori dalle coppe europee.

Il veganesimo del Milan ha un nome e cognome, spiega il giornalista: Emanuele Marra, preparatore atletico di Montella. Eppure ci sarebbero dei trasgressori che di nascosto mangiano bistecche & co. “Per allenarsi meglio”, sostengono.

Scrive Currò:

La naturopata Michela Valentina Benaglia, che ha studio a Gallarate, è la curatrice del menu, di cui seguono alcuni esempi. No tassativo a succhi di frutta e bevande zuccherate, rimpiazzati dal famigerato latte di soia o di cocco. Vietato il pomodoro. La vigilia della partita zuppa di verdure e riso basmati o pasta di kamut integrale con ragù bianco di pollo. Il giorno della partita, pasta di kamut con pesto vegetale e tacchino alla piastra. Dopo, frutta secca e riso venere con carote e piselli o lasagne integrali di radicchio rosso con besciamella vegetale. Tutto fa brodo (vegano), nel tentativo di spiegare il rallentamento.

Finora, con la società sempre più indebolita dall’interminabile cessione al fondo cinese Sino Europe Sports, che fonti finanziarie danno ormai vicina all’epilogo secondo modalità tuttavia sempre oscure, la bussola era stata il gruppo giovane e italiano di Montella, capace e di conquistare il primo titolo dopo 5 anni, la Supercoppa italiana. Di colpo, con 3 sconfitte, la macchina si è inceppata, la linea autarchica si è interrotta per la catena di incidenti inaugurata in autunno da Montolivo (Bonaventura, De Sciglio, Antonelli, Calabria) e il prodigioso Donnarumma ha incassato critiche esagerate, che l’ambiente sospetta propedeutiche all’assalto della Juve.