Mino Raiola è morto: il super procuratore di calcio aveva 54 anni ed era malato da tempo. L’annuncio ufficiale della famiglia

Mino Raiola si è spento a 54 anni: il super procuratore di calcio era malato da tempo. La famiglia ne dà notizia dal suo profilo Twitter

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2022 - 16:52 OLTRE 6 MESI FA
Mino Raiola è morto: il super procuratore di calcio aveva 54 anni ed era malato da tempo. L'annuncio ufficiale della famiglia

Mino Raiola è morto: il super procuratore di calcio aveva 54 anni ed era malato da tempo. L’annuncio ufficiale della famiglia (Foto Ansa)

Mino Raiola è morto, questa volta davvero. Il super procuratore di calcio, l’agente dei campioni, colui che è stato additato come l’uomo che imponeva la volontà dei giocatori sulle ricche società di calcio si è spento a 54 anni. Lo ha annunciato la famiglia con un post sul profilo Twitter dell’agente sportivo. 

“Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre”, si legge nel post accompagnato da una foto di Raiola giovane. 

Mino Raiola, l’annuncio della famiglia su Twitter

“Mino ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze – fanno sapere i familiari – proprio come faceva per difendere i calciatori e ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui senza nemmeno rendersene conto. Mino è stato parte di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile nella storia del calcio moderno”.

“Ci mancherà per sempre – aggiunge la famiglia – il suo progetto di rendere il mondo del calcio un mondo migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione. Ringraziamo di cuore coloro che ci sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore”.

Mino Raiola era ricoverato al San Raffaele

A gennaio era stato operato d’urgenza a Milano. Alberto Zangrillo, primario all’ospedale e presidente del Genoa, nei giorni successivi all’operazione aveva fatto sapere che l’intervento era programmato da tempo. Negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate.

Mino Raiola è stato un personaggio notevole, contraddittorio, divisivo, di sicuro chiunque gli riconosce una indiscussa sebbene ferina abilità di spuntarla nelle trattative. Sarà anche per questo che nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia prematura della sua morte mentre versava in condizioni gravissime all’ospedale San Raffaele.

Sui profili social dello stesso agente era poi apparso un messaggio per rassicurare follower e conoscenti. Ma poi non ce l’ha fatta.

Mino Raiola, gli inizi nel ristorante del padre a Amsterdam

Le umili origini ne hanno corroborato l’immagine di self made man che dà del tu ai padroni. All’italiano incerto Raiola univa la conoscenza di altre sei lingue. Nato il 4 novembre del 1967 a Nocera Inferiore, era emigrato con la famiglia in Olanda.

Fu proprio nel ristorante del padre che ha iniziato a conoscere diversi calciatori importanti, assidui frequentatori del locale. Mino faceva anche il cameriere. 

Il calcio gli era entrato dentro da piccolo. Non era riuscito a sfondare come professionista e aveva aperto quindi una piccola società di intermediazione con la quale rappresentava alcuni calciatori olandesi.

Da Nedved a Donnarumma

Il primo colpo internazionale è arrivato con Nedved nel 2001, che ha accompagnato nel trasferimento dalla Lazio alla Juventus.

E’ stato amico di Moggi, al quale ha consegnato il giovane Ibrahimovic. Tra i suoi assistiti recenti, diversi big del calcio europeo: da Haaland a de Ligt passando per Donnarumma, Pogba, Verratti.