Moggi pontifica su Libero: “Calciopoli? un complotto, Bettega un traditore”

Pubblicato il 31 Dicembre 2009 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA

Luciano Moggi

Coerenza, chiarezza, etica sportiva. Tutte cose di cui Luciano Moggi continua tranquillamente a parlare e scrivere. Questa volta i destinatari delle accuse dell’ex direttore sportivo sono due Jean Claude Blanc e Roberto Bettega.

Accusa Moggi,  nonostante la condanna della giustizia sportiva a cinque anni con proposta di radiazione e nonostante un processo in corso per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Un processo in cui, chi ha scelto il rito abbreviato come l’altro dirigente juventino Antonio Giraudo, ha preso una condanna in primo grado.

Moggi, però, ha deciso di prendere carta e penna per raccontare ai lettori di “Libero” che Calciopoli non solo fu una montatura (che detto dall’ex ds non è esattamente una novità) ma che fu una montatura pilotata da alcuni attuali dirigenti della Juventus. La strategia, insomma, è semplice: aspettare il momento di massima vulnerabilità dell’attuale dirigenza bianconera e quindi affondare.  Scrive “big Luciano” che dopo la recente intervista del presidente bianconero a Le Monde, la verità di Calciopoli è finalmente venuta a galla: «Due anni prima che Calciopoli scoppiasse c’era chi l’aveva indirizzata», ovvero John Elkann.

Da qui la teoria complottista di Moggi: per costruire questa «manovra subdola», e far fuori la triade Moggi – Giraudo – Bettega, la dirigenza ha volutamente «macchiato la storia e la gloria della Juve calandole addosso l’onta della serie B». In questo quadro, per big Luciano, rientra anche la strategia della mancata difesa dei bianconeri «mentre club rivali trovavano il modo di rimanere – e vincere – in Champions League».

Gli arbitri chiusi a chiave, le schede svizzere, le telefonate ai designatori, invece, non sono un’onta. Semplicemente non sono. E Moggi non si prende neppure il disturbo di dedicargli mezza riga.

Quindi l’ex dirigente se la prende con il terzo ramo della triade, quel Roberto Bettega che ha appena annunciato il suo ritorno in società. Dopo la premessa – «gli voglio bene, ho diviso con lui anni di lavoro» – arrivano le staffilate. La colpa del vecchio e neo dirigente, oltre a quella di essersi alleato con gli autori del “complotto” è quella di non negare tutto. A proposito di Calciopoli Bettega ha detto: «Io credo che gli scudetti quei ragazzi li abbiano vinti sul campo».  Una dichiarazione che fa arrabbiare Moggi perchè Bettega non deve crederlo, deve saperlo.

L’ex calciatore bianconero, quindi, oltre ad aver tradito la triade è «smemorato e cambia idea troppo facilmente». La lettera aperta di Luciano Moggi si chiude con una lezioncina di morale a Bettega: «Al momento della firma hai tradito la memoria sia del dottor Agnelli sia dell’avvocato perchè con loro in vita, niente di tutto questo non sarebbe successo».