Mondiale per Club, Mazembe-Inter: è finale storica, nerazzurri a caccia del quinto trionfo stagionale

Pubblicato il 18 Dicembre 2010 - 08:36 OLTRE 6 MESI FA

Inter FC

Mazembe-Inter è una finale storica per il Mondiale per Club. E’ la prima volta che una squadra africana raggiunge l’atto finale della competizione internazionale. I nerazzurri, invece, cercano il quinto trionfo stagionale dopo quelli in Campionato, Coppa Italia, Champions League e Supercoppa Italiana.

Il Mazembe la storia l’ha gia’ scritta e, con questa sicurezza, affronta l’Inter per vincere, altrimenti tanto varrebbe restare in hotel: e’ questo il messaggio che lancia Lamine Ndiaye, grintoso coach della squadra congolese, rivelazione della Coppa del Mondo per Club e guardata con simpatia dal presidente della Fifa Joseph Blatter.

Sara’ la partita della vita per il club del Congo che – soprattutto – ha dimostrato di essere una realta’ importante del calcio internazionale. Non una meteora o un fenomeno di folklore africano fra macumbe, riti e preghiere, danze, festeggiamenti singolari e amene acconciature con treccine e capelli colorati.

A calcio giocano eccome e lo sanno fare bene. Velocita’, grinta, contropiede e tecnica: sono gli ingredienti di una ricetta frutto non di magia, ma di lavoro e oculatezza manageriale.

”La palla e’ rotonda – dice il tecnico del Mazembe nella conferenza stampa alla vigilia della finale del Mondiale (domani alle 21 ora locale, le 18 in Italia) – e tutto puo’ sempre succedere. Ci possono essere sorprese e nessuno puo’ prevedere cosa accadra’ in campo. Siamo felici di aver portato per la prima volta una squadra africana in finale ad un Mondiale per Club”.

Sospinti dall’entusiasmo della loro gente, i congolesi coltivano un sogno: battere i nerazzurri e alzare la coppa nel cielo di Abu Dhabi, tornando a casa da eroi. ”Siamo fieri di quello che abbiamo fatto – dice Ndiaye -, ma si puo’ sempre migliorare. Nutriamo un profondo rispetto per la squadra campione d’Europa. Per noi e’ un onore affrontarla in finale. Ma ci sentiamo piu’ che pronti e, se ci diamo da fare, possiamo anche centrare il risultare e dare sostanza a un sogno. Se non ci credessimo, tanto varrebbe rimanere in hotel”.

Encomio solenne per Samuel Eto’o, il genio camerunense dell’Inter, ma nessuna paura, ne’ piano segreto. Tutto si decidera’ domani: ”Difesa o attacco? Non so, non faccio il mago. Siamo qui per dimostrare forza, potenza, coraggio”, dice Ndiaye. L’allenatore – che ha dato una scossa alla squadra da quando e’ seduto sulla panchina -, e’ pero’ sostanzialmente realista nella visione del match di domani. ”Non sara’ una partita semplice – spiega – ma vogliamo sfruttare a tutti i costi questa opportunita’. Tenteremo in tutti i modi di conquistare la vetta piu’ alta del podio e di dare all’Africa questo trofeo. Sentiamo il calore della nostra gente e non vogliamo deludere le aspettative”.

In fondo il Mazembe non ha niente da perdere: ha battuto i brasiliani dell’Internacional di Porto Alegre e – come si dice in questi casi – comunque vada, sara’ un successo. ”Non sono preoccupato – continua infatti Ndiaye, flemmatico e calmo – perche’ so che, se giochiamo con il cuore, alla fine potremmo perfino spuntarla”. Lui, in ogni caso, ‘girera” questo desiderio al suo dio come fanno tutti i ragazzi del Mazembe guidati dal portiere Muteba Kidiaba (elogiato proprio oggi dal collega interista Julio Cesar): tutti allineati sulla linea della loro porta si inginocchiano e all’unisono recitano le orazioni. Questa immagine ha destato molti interrogativi, ma la realta’ e’ semplice: il Congo e’ diventato cristiano durante il Regno di Afonso I, tra il XV e il XVI secolo, anche se si e’ realizzato un processo di africanizzazione del cristianesimo. ”Vogliamo trasformare le nostre ambizioni in realta”’, dice il capitano Pamphile Mihayo con determinazione. La stessa di Dioko Kaluyituka, attaccante del Mazembe che ha segnato il gol del due a zero contro i brasiliani il 14 dicembre.

”Sono venuto qui per segnare. La cosa piu’ importante – precisa – e’ pero’ la performance della squadra. Questo non vuole dire che non stia pensando al gol. Sono contento al Mazembe, ma spero in un futuro di poter giocare in Europa”.

Ora pero’ i suoi pensieri sono tutti sulla finale: ”Avremo lo stesso approccio che abbiamo avuto nella altre due partite, anche se sappiamo che sara’ molto piu’ difficile per noi. L’Inter e’ una delle migliori squadre del mondo”. ”Vogliamo mostrare a tutti – continua – che possiamo competere con grandi giocatori, magari addirittura batterli. Se giocheremo al nostro meglio, tutta l’Africa sara’ fiera di noi”.